
Il caso Allende e il peggior revisionismo di una tribù che segna il territorio
Con la sostituzione del nome di Salvador Allende per il palasport cittadino, abbiamo assistito al deturpamento di un simbolo.
Gli autori sono le forze della destra che siedono nel Consiglio Comunale di Cinisello Balsamo. Capeggiati da un sindaco, cinisellese, che sulla questione non ha mai profferito verbo ma ha dato la stura ad uno dei peggiori capitoli di revisionismo storico. Un’immagine davvero, poco edificante.
Il perché non vi fosse traccia di queste intenzioni, nel programma iniziale della destra locale, adesso appare chiaro. Hanno, scientemente, occultato agli occhi degli elettori il loro revanscismo. Agendo come una tribù, per segnare il territorio, con autocompensazioni che annullassero i simboli delle amministrazioni di sinistra.
Sostengono di “aver tenuto il punto” ma è si è trattato solo di un disgraziato capriccio. Una scelta per la quale non possono andare orgogliosi poiché infanga la storia della nostra città.
Vanno invece ringraziati tutti i componenti dell’opposizione, che si sono battuti con determinazione e forti argomentazioni. Nel lungo dibattito hanno annichilito, dialetticamente, gli avversari. Incapaci, questi ultimi, di articolare una motivazione plausibile sul perché il nome del pur stimabilissimo, Giorgio Armani, dovesse sostituire quello del presidente del Cile in un Palasport a lui intitolatogli nel 1973.
Un socialista barbaramente ucciso, con l’appoggio degli USA, da una cricca di militari e onorato dalla nostra città con l’accoglienza di centinaia di fuggitivi dalla dittatura di Pinochet.
I cittadini, che mai come prima, hanno affollato l’aula consiliare si sono dovuti sorbire anche le balbettate reprimende dei capigruppo della destra. Abulici, all’inverosimile, fino a quel momento. Non stupisce che essi siano i principali portatori dell’accidioso vittimismo meloniano.
Staremo a vedere se questa scelta avrà legittime (o illegittime) ragioni per trovare applicazione. Intanto, saremo curiosi e attenti. Specialmente quando agli operai del comune verrà ordinato di togliere la targa con il nome di Salvador Allende. Non è certo che si trovino scalpellini così ubbidienti come i consiglieri e gli assessori di Ghilardi.



Un commento
Bravo Ivano.