12 Novembre 2025

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Trasporti, Milano blocca l’aumento. “Destra assente, ora che dice Ghilardi?”

La decisione del Comune di Milano e della Città Metropolitana di non aumentare il prezzo dei biglietti del trasporto pubblico locale divide la politica lombarda e accende la polemica nel Nord Milano.

È il segretario del Partito Democratico di Cinisello Balsamo, Andrea Catania, a puntare il dito contro il centrodestra: “Quanto sta accadendo sul tema del trasporto pubblico dimostra il totale disinteresse della destra a qualunque livello di governo. Dobbiamo ringraziare Città Metropolitana e Comune di Milano per essersi fatti carico dei costi e scongiurato l’aumento del biglietto. Ci chiediamo a cosa stia pensando il sindaco Ghilardi, sempre pronto a bacchettare Beppe Sala ma mai ad alzare la voce quando ci sono di mezzo i rappresentanti della destra.”

Parole dure, che suonano come un attacco diretto al sindaco di Cinisello, Giacomo Ghilardi (Lega), accusato dal PD locale di restare in silenzio proprio mentre Milano e Città Metropolitana si fanno carico di un costo importante pur di non gravare sui cittadini.

L’Assemblea dei soci dell’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale – che riunisce Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia – ha infatti deciso oggi di non applicare l’adeguamento tariffario allo 0,5% previsto dalla Regione Lombardia per l’anno 2025/2026, stabilito in base al tasso d’inflazione.

Comune e Città Metropolitana di Milano hanno scelto di coprire interamente con fondi propri il mancato introito, per un totale di 12,8 milioni di euro: 12,093 milioni a carico di Palazzo Marino e 707 mila euro della Città Metropolitana. Una scelta che tutela gli utenti del trasporto pubblico ma pesa sui bilanci locali.

Diversa la posizione di altri enti del bacino: Monza e la sua Provincia non copriranno i costi aggiuntivi, preferendo destinare le risorse al potenziamento del servizio, mentre Lodi introdurrà piccoli ritocchi alle tariffe urbane per finanziare sconti agli abbonamenti degli anziani.

Dal Comune di Milano sottolineano che la decisione “risponde alla volontà di proteggere chi ogni giorno si sposta per lavoro, studio o cura, senza aggravare il costo della mobilità quotidiana”, ma aggiungono che serve ora un intervento strutturale di Regione e Governo per sostenere economicamente il trasporto pubblico locale.

Sul piano politico, però, a tenere banco è la spaccatura nel Nord Milano. “Da un lato – commentano ambienti del Pd – ci sono i Comuni che si assumono la responsabilità di mantenere il servizio senza pesare sui cittadini; dall’altro chi, come Ghilardi, preferisce restare a guardare.”

Per ora, la certezza è una sola: a Milano e nell’area metropolitana il biglietto non aumenterà, ma il confronto politico – e il conto economico – restano aperti.

Redazione "La Città"

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