
Ciao Luigi, attento lettore del nostro giornale, ci mancherai
Luigi Sala è stato uomo di grande acume, condito da sottile ironia. Un valoroso uomo di sport e disinteressato dirigente, anche in qualità di Presidente della Consulta della nostra città. Sempre in prima fila e con grande spirito collaborativo. Un tratto che lo distingueva da coloro che prendevano le cose troppo di petto. Inoltre, fu un attento lettore del nostro giornale.
Vorrei qui condividere un ricordo, tra i molti altri. Nel maggio del 2012, scrissi un corsivo intitolato: “Omertà Vaticana” riferendomi a un fatto di cronaca che riguardava le vicende accadute in quei giorni e relative all’allora “accuditore” di Benedetto XVI.
L’uomo, Paolo Gabriele, si trovava sotto accusa della magistratura vaticana, secondo la quale avrebbe sottratto dei documenti compromettenti. Nel mio pezzo, ironizzavo sui silenzi di Oltretevere. Una più aperta comunicazione, trattandosi di questioni provenienti da uno Stato che qualche ingerenza (sic) nel corso dei secoli aveva pur esercitata sulla vita del nostro Paese, sarebbe stata utile a far comprendere qualcosa di più alla pubblica opinione.
La mettevo a confronto con la trasparenza e la limpidezza, manifestate in diverse occasioni da, Dionigi Tettamanzi (allora Arcivescovo di Milano) nell’esporre le proprie opinioni, in continua polemica anche con la Santa Sede e specialmente nel campo dei diritti dei lavoratori.
Luigi mi scrisse: “Al vecchio amico Ivano Bison, dal vecchio sportivo Luigi Sala. Rilevo dal “giornale padronale” (bei vecchi tempi) quanto qui a lato scritto! Anche nel mio borgo è stato coniato lo slogan – Tettamanzi uno di noi, uno di tutti – Che buon pro ti faccia! Al prossimo incontro vedremo di approfondire. Amichevoli saluti, Luigi Sala”. Chiudeva con un, “W Bob Dylan”.
La sua lettera era accompagnata da una copia di un articolo del Corriere della Sera, dove si metteva in luce il grande amore dei milanesi (e non solo) per il proprio Arcivescovo. Non senza ironia, Luigi, mi aveva colto in castagna ricordando i riferimenti, in alcuni miei articoli, attinenti a cose di Chiesa.
Tempo dopo, nel corso di una cordialissima telefonata ci siamo dilungati sul tema condividendo l’ammirazione incondizionata verso Tettamanzi dal quale apprendevamo, attraverso i suoi atti, come risultasse necessaria una presenza così importante per la gente che soffre e sopporta le ingiustizie.
Luigi Sala, ritengo sia stata una persona da cui c’era solo da imparare. Un esempio? Gli dissi: ”Sai Luigi, io dico quello che penso” e lui, di rimando “…e io penso a quello che dico”. Per noi e per tutti, che il tuo Dio ti conservi mio vecchio amico.


