11 Luglio 2025

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Allevamento nel Grugnotorto. Gli animalisti scrivono alla sindaca di Paderno

Una lettera aperta indirizzata alla sindaca di Paderno Dugnano Anna Varisco che ha per oggetto la realizzazione dei un allevamento di ovini nel parco del Grugnotorto. A scriverla sono alcuni attivisti animalisti e ambientalisti sostenuti dalla sottoscrizione di molte associazioni della zona del Nord Milano.

Si dicono preoccupati per le conseguenze che l’allevamento, che andrà a di insediarsi nel parco tra i comuni di Paderno, Cinisello Balsamo e Cusano Milanino, potrà avere sul territorio e chiedono di interrompere i lavori. “Qualunque allevamento comporta inevitabilmente un impatto ecologico, con pesanti effetti su animali, salute e ambiente. In Pianura Padana gli animali allevati superano il numero di abitanti”, scrivono nella missiva.

“Ci si potrebbe fermare a questi pochi dati per non riuscire a trovare una ragione plausibile alla costruzione di un nuovo allevamento. Ma c’è ben altro: allevare ovini comporta che gli agnelli siano staccati dalle madri a pochissime settimane di vita in modo da consegnare il latte a loro destinato alle aziende produttrici di formaggi e latticini. Nello specifico all’Agriturismo Ranza (che sta realizzando l’impianto ndr) che sul proprio sito vanta, “un laboratorio di produzione e il macello certificato con bollo CEE” : quasi bastasse la certificazione con bollo CEE per ripulire i macelli dall’orrore che li definisce”.

“Il distacco degli agnelli dalle madri comporta enormi sofferenze negli uni e nelle altre, trattandosi di animali senzienti (così definiti dal Trattato di Lisbona) e dotati di autoconsapevolezza (secondo la Dichiarazione di Cambridge del 2012 e la Dichiarazione di New York del 2024). Lo sgozzamento a cui gli agnelli vengono inviati è procedura di intollerabile crudeltà: chi ne diventa responsabile promuovendo nuovi allevamenti dovrebbe avere il dovere morale di averne precisa e diretta conoscenza”, si legge nella lettera.

Ed è proprio sulla scorta di tutto questo, essendo ormai note le ripercussioni degli allevamenti sulla vita di animali, persone e ambiente, che i firmatari, tra cui la psicologa e scrittrice Annamaria Manzoni, chiedono alla sindaca con forza di fare un passo indietro e di interrompere la costruzione in atto, certi che gran parte della cittadinanza padernese dei comuni limitrofi, che al momento pare francamente disinformata, non potrà che esserle estremamente grata.

Una lettera che dovrebbe servire a riportare l’attenzione sul tema degli allevamenti. Anche se sembrano poche le armi nelle mani delle amministrazioni comunali per impedire la costruzione di allevamenti, che, come nel caso dell’Agriturismo Ranza, possiedono i requisiti normativi per poter operare.

Redazione "La Città"

Articolo precedente

La Festa PD dà ai nervi alla destra. “Bulli sui social, ma qui incontriamo le persone”

Articolo successivo

Scompare Francesco Borella, “padre” del Parco Nord

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *