
Extracosti M5. Conto alla rovescia per trovare 589 milioni
Sul prolungamento di M5 fino a Monza scendono in campo anche le imprese. Riunite ieri nella sede di Assolombarda di Monza e Brianza per ribadire la necessità del prolungamento. Imprenditori, artigiani, sindacati, ma anche i rappresentanti dell’Irccs San Gerardo, dell’autodromo e della Reggia di Monza si sono schierati a supporto delle istituzioni, della Regione e dei comuni coinvolti in vista dell’incontro di giovedì prossimo con il ministro Matteo Salvini.
E’ il 26 giugno il giorno più atteso. ministro delle Infrastrutture ha infatti convocato un incontro con Regione Lombardia, sindaci di Milano, Monza, Sesto e Cinisello per fare il punto sui fondi. All’appello mancano 589 milioni, che rappresentano un incremento di costi rispetto ai circa 1,885 miliardi di euro previsti inizialmente.
Lo Stato inizialmente ha stanziato 900 milioni, la Regione 283 milioni, Milano 37 milioni, Monza 27,5 milioni, Cinisello 13 milioni e Sesto 4,5 milioni. L’emergere di costi extra rappresenta un grosso problema perché la gara d’appalto non può partire finché non verranno reperiti i fondi aggiuntivi
Se i 589 milioni venissero coperti, il bando potrebbe essere pubblicato tra fine 2025 e inizio 2026, e i lavori partire tra la fine del 2027 e i primi mesi del 2028 . La durata stimata dell’intervento è di circa 6–7 anni, il che porterebbe all’inaugurazione nel 2033 circa .
Un appello bipartisan – da PD a Lega, da FdI ad Italia Viva – ha chiesto di accelerare l’iter e chiarire come coprire l’extra di 589 milioni. Per le molte associazioni civiche che si battono per avere l’infrastruttura fondi analoghi sono stati reperiti in altre infrastrutture tramite l’assestamento del bilancio statale a giugno, pertanto un’operazione simile è fattibile.
La partita si gioca tutta sui 589 milioni di euro aggiuntivi: senza questo tassello la gara d’appalto resta bloccata e l’opera – cruciale per collegare Milano a Cinisello e Monza – non potrà partire. Il 26 giugno sarà una data chiave: da quel confronto al Ministero dipenderanno tempistiche e scenari. Le pressioni bipartisan e il precedente positivo dell’assestamento di bilancio danno qualche speranza, ma la palla è nel campo delle istituzioni centrali.