
Mobilità parchi e transizione. Il manifesto dei civici per Cinisello
Cinisello Balsamo Civica continua a porre domande cruciali per il futuro della città, domande da cui scaturiscano idee, progetti e una virata necessaria su transizione ecologica e nuovi modelli di sviluppo e vivibilità urbana. Qual è il volto che vogliamo dare alla città nei prossimi anni? È questa la domanda al centro del tavolo di discussione, proposto dalla lista civica, che ha riunito cittadine e cittadini per riflettere sul futuro sostenibile di Cinisello Balsamo.
Da città dormitorio dell’hinterland milanese a potenziale crocevia tra Milano, Monza e la Brianza, Cinisello Balsamo si trova oggi in un momento di transizione. Se da un lato il legame con il capoluogo lombardo resta forte, dall’altro una relativa accessibilità a soluzioni abitative, la presenza di spazi verdi e una dimensione più “umana” offrono le basi per un modello urbano più vivibile.
“Tuttavia, la vocazione metropolitana sembra essersi smarrita. La città si è trasformata in un luogo prevalentemente di passaggio, attraversata ogni giorno da centinaia di persone dirette altrove, oppure in un centro di eventi locali estemporanei, spesso slegati dalle peculiarità del territorio, che non contribuiscono a definire una direzione di sviluppo”, scrivono i civici in una nota.
Uno dei temi più urgenti è senza dubbio la mobilità. “Cinisello Balsamo appare ancora fortemente orientata all’automobile: traffico intenso, trasporto pubblico disomogeneo e ciclabili frammentarie lasciano soprattutto le aree periferiche della città prive di collegamenti efficienti. Serve una visione più ampia che punti a un sistema integrato, dove il trasporto pubblico dialoghi con la mobilità dolce e dove lo spostamento sostenibile non sia una scelta difficile, ma una possibilità concreta per tutti”.
Uno spunto di riflessione che Cinisello Balsamo Civica pone all’attenzione pubblica: ha ancora senso avere un sistema di piste ciclabili mal integrato e con brusche interruzioni piuttosto che cominciare a progettare uno spazio definito, all’interno della carreggiata, riservato alla percorrenza delle biciclette?
“Sul fronte ambientale, le sfide sono altrettanto complesse. Progetti importanti come quello della “città dei due parchi”, che mira a unire il Parco Nord con il Parco del Grugnotorto, rappresentano un passo nella giusta direzione, ma non bastano da soli. La sostenibilità deve diventare parte integrante della pianificazione urbana. Occorre valorizzare i parchi già esistenti, integrandoli in un sistema di verde connesso, rendendoli luoghi di incontro e socialità, non relegando alla mera funzione di aree verdi”, si legge nella nota.
È necessario – per i civici – un lavoro di manutenzione strutturato per gli alberi presenti, unitamente alla piantumazione di quelli nuovi, progettare aree d’ombra in piazze e parchi per rendere vivibili anche i mesi più caldi. Allo stesso modo, la gestione dei rifiuti deve evolversi, puntando sull’educazione ambientale e su pratiche di economia circolare, capaci di coinvolgere attivamente la cittadinanza.
Ma la transizione ecologica non può essere calata dall’alto. Deve essere condivisa e partecipata. Serve coinvolgere tutte le fasce della popolazione: giovani, adulti, anziani. La sostenibilità non è solo una questione ambientale, ma sociale, culturale e anche economica. Occorre costruire una comunità consapevole, capace di comprendere che ogni piccolo gesto quotidiano ha un impatto sul benessere collettivo.
E per farlo – continuano i civici – è indispensabile che le istituzioni agiscano in sinergia con il tessuto associativo, il settore privato e le tante risorse attive sul territorio. Solo creando una rete solida e strutturata sarà possibile affrontare in modo efficace le trasformazioni in atto. Tale processo passa anche attraverso la concreta realizzazione di spazi accessibili e inclusivi, capaci di accogliere le diverse esigenze dei cittadini. Cinisello Balsamo ha tutte le carte in regola per diventare un modello di sostenibilità urbana: posizione strategica, risorse territoriali, spazi verdi e una comunità potenzialmente attiva. Ma il tempo delle riflessioni isolate è finito. Per affrontare le sfide ambientali e sociali che ci attendono, occorrono scelte coraggiose, pianificazione lungimirante e un protagonismo diffuso. Solo così la città potrà davvero diventare un luogo più verde, equo e vivibile, a misura di tutte e tutti.