
Caso Ramelli, la risposta pacifica degli antifascisti. “La storia non si riscrive”
Partiti del centrosinistra, associazioni, ANPI e CGIL hanno risposto ieri sera all’intitolazione di una piazzetta a Sergio Ramelli con un presidio pacifico e partecipato in via Mariani, dove si trova la targa in ricordo dei partigiani cinisellesi.
Larghi settori della città hanno quindi risposto con contrarietà alla scelta della giunta di destra di intitolare un luogo centrale della città al giovane estremista di destra ucciso 50 e di farlo con una celebrazione ufficiale, presidiata dalle forze dell’ordine in un clima quasi surreale, con la chiusura del vicino parco di Villa Ghirlanda e del centro culturale Pertini, poco distante, transenne e blocchi del traffico.
A pochi metri di distanza è andato in scena un altro presidio, quello altrettanto pacifico e colorato dei giovani del Collettivo 20092 che si sono fatti sentire mentre il sindaco Ghilardi svelava la targa insieme con il presidente del Senato Ignazio La Russa e tutto lo stato maggiore di Fratelli d’Italia.
Il Collettivo, già operante da tempo a Cinisello Balsamo nella richiesta di spazi abitativi, sociali e aggregativi, ha scandito slogan come “Fuori i fascisti dalle città! Nessuna piazza, nessuno spazio”. Poco distante, in via Mariani, i partiti del centrosinistra, CGIL, ANPI e altre associazioni hanno ribadito il concetto.
“Un bel presidio per dire che la storia non si riscrive e per rispondere alla decisione dell’amministrazione comunale di intitolare una parte di via Frova a Sergio Ramelli, dividendo la nostra comunità e rifiutando la nostra proposta di una intitolazione a tutte le vittime degli anni di piombo e del terrorismo”, scrive il Partito Democratico in una nota.