6 Dicembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

“Maggioranza in imbarazzo”. Slitta il voto in aula contro i tagli alla M5

Dopo due serate di consiglio comunale l’ordine del giorno sui finanziamenti per l’allungamento di M5, presentato dalle opposizioni, non è ancora stato votato. La cosa si fa rovente, con il Partito Democratico che attacca la maggioranza di destra accusandolo di non voler prendere una posizione su una questione che allarma la cittadinanza di Cinisello Balsamo.

Riavvolgendo il nastro di qualche settimana succede che i previsti finanziamenti aggiuntivi per allungare le metropolitane M1 e M5 da Sesto San Giovanni e Cinisello fino a Monza vengono tagliati dal governo Meloni. Lo prevede la legge finanziaria che, come ogni anno, fa i conti con una coperta troppo corta e tanti spese da coprire in qualche modo. Così spariscono dal conto 7 milioni di euro per completare i lavori della M1 e ben 400 milioni per portare la M5 da Cinisello a Monza.

Scattano immediate le reazioni. In parlamento la deputata dem Silvia Roggiani lavora agli emendamenti per evitare che i prolungamenti tanto agognati, che dovrebbero contribuire ad alleggerire il traffico privato che congestiona tutti i giorni il Nord Milano, finiscano in un nulla di fatto.

Ma dal sindaco Giacomo Ghilardi, leghista della prima ora, nessuna parola sul tema. Parlare, forse, implicherebbe infilarsi in una posizione scomoda, visto che il titolare del ministero delle infrastrutture e dei trasporti è proprio il capo della Lega, Matteo Salvini, che di Ghilardi è amico e sostenitore.

Stessa storia per il resto della maggioranza che tace e spera passi la nottata. A quel punto il PD presenta un ordine del giorno rivolto al governo, che sulla carta sembra condivisibile, sulla richiesta di non chiudere i rubinetti e continuare a finanziare le opere per impedire che si fermino.

Ma dopo due serate di discussione il documento non viene ancora votato e viene rimandato ad una terza seduta, ancora da svolgere. Proprio sul punto di votarlo, dopo una lunga discussione e una manciata di emendamenti portati in aula dalla maggioranza, la presidenza del consiglio ha di nuovo congelato il voto e rimandato tutto. La sensazione, che i dem ritengono certezza, è che l’imbarazzo della destra sia ormai palese così come l’intenzione di non esprimere alcuna opinione in merito alla vicenda delle metropolitane.

Redazione "La Città"

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