“Ripartiamo dai giovani, Cormano sarà un bel posto dove vivere”
Marco Pilotti è alla volata finale. Garbato e mai velenoso con gli avversari, il candidato del centrosinistra confida nel voto degli indecisi e di quell’elettorato di sinistra, silenzioso e scontento, che negli ultimi anni ha disertato le urne. La trimonta p possibile così come strappare alla destra il comune di Cormano, caduto nella mani di Lega e Fratelli d’Italia nello storico ribaltone del 2019. (come a Sesto e Cinisello anche a Cormano la sinistra governava da 74 anni). Pilotti ci crede, sostenuto da una coalizione larga formata dal Partito Democratico, da Alleanza Verdi Sinistra, dal Movimento 5 Stelle e dalle liste civiche, Cormano Solidale e Pilotti Sindaco Vivere Cormano. A differenza di quanto accadde 5 anni fa, quando la sinistra radicale si presentò con un proprio candidato, favorendo la vittoria della destra.
Candidarsi a Sindaco è sempre un atto coraggioso, come sta vivendo queste giornate di campagna elettorale?
“La mia candidatura è stata frutto di una lunga riflessione, perché non è una decisione da prendere alla leggera: si tratta di un percorso complesso che richiede un apporto significativo di persone, fondi e tempo. Ma ora che la campagna elettorale volge al termine, mi rendo conto di quanta strada abbiamo fatto, e di quanto sia orgoglioso del lavoro svolto. Amo la mia Città e sono sinceramente convinto del suo enorme potenziale, oltre che del valore immenso di chi la abita, che mi è stato dimostrato in queste settimane. Sicuramente la stanchezza si sta facendo sentire, ma è ampiamente ripagata dalla soddisfazione nel vedere cittadine e cittadini entusiasti”
Ci può illustrare i cardini della sua proposta per il prossimo governo della città?
“I punti cardine del mio programma possono essere riassunti con un ripensamento di Cormano, ponendo al suo centro chi la abita. Quindi, una città vivibile, bella, accogliente, allo stesso tempo innovativa, sostenibile e sicura. Una città di cui essere orgogliosi e che può essere chiamata “casa”. Per questo, vogliamo puntare prima di tutto alla sua vivibilità, quindi all’uso dei suoi spazi, che devono essere resi inclusivi, belli, curati. Allo stesso tempo, vogliamo promuovere gli spazi di Cormano per renderli luoghi di aggregazione spontanea ma non solo, incentivando l’organizzazione di eventi per tutto l’anno. Una grande sfida che dobbiamo affrontare è senz’altro quella educativa: vogliamo promuovere lo sport e lo stile di vita sano per i nostri e le nostre giovani. Una Città, insomma, realmente vicina alle sue cittadine e ai suoi cittadini, che non lascia indietro nessuno”
Quali sono i vostri progetti amministrativi su cultura e giovani?
“I giovani sono il cuore pulsante della nostra Città, ma per troppo tempo non sono stati valorizzati, e ciò li ha spinti spesso ad andarsene. Noi vogliamo invece spingerli a rimanere, con politiche attive che li tutelino e diano loro un aiuto concreto per essere indipendenti e far parte della comunità cormanese. A questo fine, abbiamo messo a terra delle proposte di residenzialità sostenibili e inclusivi, per garantire il diritto alla casa e allo stesso tempo permettere a giovani e famiglie fragili abitare ma soprattutto vivere la città. Riteniamo prioritario porre un’attenzione particolare ai giovanissimi, per intercettare stili di vita insalubri e pericolosi, investendo non solo a livello strutturale ma anche educativo nelle scuole, per intervenire in contesti difficili e fornire supporto alle famiglie”
I temi della convivenza e dell’inclusione sono sempre all’ordine del giorno, come intendete affrontarli.
“Per noi la convivenza e l’inclusione sono punti fondamentali per il futuro della nostra città. Abbiamo scelto di affrontare questo tema in modo concreto, coinvolgendo le cittadine e i cittadini sotto diversi punti di vista: far fronte all’emergenza abitativa con la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente e le partnership tra settore pubblico e privato; favorire l’inclusione tramite lo sport, l’associazionismo e la costruzione di un bilancio partecipativo; aumentare la consapevolezza e combattere la crescente solitudine esistenziale e relazionale. Questi sono solo alcuni dei punti del nostro programma che affrontano le problematiche legate all’esclusione sociale: il nostro obiettivo rimane la promozione di politiche partecipative, dal basso, in grado di coinvolgere davvero la nostra comunità”.