17 Giugno 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Folla all’Edufest per Schettini, il professore youtuber che incanta i giovani

Vincenzo Schettini, professore di Fisica, youtuber e content creatore da milioni di follower e visualizzazioni, nonché anche conduttore televisivo oltre che musicista, fresco del premio come rivelazione artistica dell’anno dallo storico programma della terza rete RAI, TvTalk, era tra gli appuntamenti più attesi di questo EduFest 2024, il Festival dell’Educazione che per due giorni ha animato culturalmente Villa Ghirlanda, nel cuore della città.

Parla per abbondanti cinquanta minuti, alternando momenti di comicità sul mondo della scuola, a grandi momenti di riflessione; parla, mentre il pubblico affolla il gazebo dentro il quale è allestito il palco, e dove improvvisamente per l’afflusso di gente, tutto sembra diventare eccezionalmente piccolo. Parla, e lo fa con quell’aria delicata, ironica, pungente, di chi si fa il professore, lasciando un testimone importante: il cambiamento.

“Partirà dal fondo, dai professori, dagli studenti, dai genitori il cambiamento del sistema” – senza fare riferimenti politici o strumentali -, perché dice Vincenzo Schettini, il problema non è il ministero, ma il sistema, troppo vecchio e ancorato a metodi educativi ormai inefficienti. Invoca, quasi disperatamente a più riprese, che i docenti siano prima di tutto formatori della vita dei ragazzi, che sappiano guidare nelle scelte di un percorso d’istruzione capace di motivare i ragazzi a una loro vocazione.

Il pubblico ascolta trepidante una straordinaria lezione di vita, lo esalta, gli urlano: “Ti vogliamo al MIUR!” – e sarcastico, muove il ciuffo e dice – “Ma ragazzi, ma mi ci vedete, io sono troppo fuori per il sistema, pensiamo alla comunicazione e togliamo il digitale!” – e qua, infatti apre un tema cardine del suo intervento, il digitale. Per Schettini e la sua idea di scuola, il digitale deve portare a un miglioramento dell’efficacia di apprendimento, uno strumento di ricerca, di sostegno allo studio, non la sostituzione del docente, e nemmeno l’alternativa – riferendosi a Chat GPT, che il ministro Valditara vorrebbe introdurre con il nuovo anno scolastico nella proposta delle forze di maggioranza, attualmente in discussione al Senato – perché produrrebbe effetti nocivi.

La scuola, spiega, è centro di aggregazione, è comunicazione, parole che nell’epopea dei social, in pieno boom dello sviluppo tecnologico informatico, proiettati verso un futuro robotico, il fattore umano va a perdersi. Al termine, numerose le domande rivolte al docente, e con profonda umanità, leggerezza, spiega e racconta aneddoti della sua vita, della sua istruzione, del percorso che lo ha portato a vedere in YouTube, noto social di condivisione streaming di video, che se usato correttamente, può incanalare solo messaggi positivi: la lotta al bullismo, il rapporto docente – alunno, il confronto generazionale, l’amore e la sessualità, l’amicizia, lo studio e la sua metodologia, fondamentale in un mondo, dice amareggiato, sempre più competitivo, e mai rivolto all’inclusione sociale.

Scrosciante gli applausi per qualche minuto, qualcuno si alza in piedi, lui ringrazia e si concede ai selfie dei numerosi ragazzi che lo accerchiano, lo abbracciano, gli danno una parola di sostegno e conforto: sa, Vincenzo Schettini, di aver realizzato qualcosa di grande non nei numeri streaming o negli share televisivi, ma nel cuore di ognuno, perché quando incontri un professore che è anche un educatore, la scuola può davvero cambiare. Intervistato dal nostro quotidiano all’uscita dal Festival, racconta la sua idea di scuola, di docenti coinvolti nel percorso di crescita dei ragazzi, di maggiore attenzione degli adulti e genitore, di non cedere alla pressioni dei voti, spesso vissuti come drammi esistenziali, dell’ansia da prestazione nell’eccellere ovunque e comunque, e infine, chiede ai ragazzi di leggere, di appassionarsi allo studio, di lasciarsi coinvolgere dalle infinite bellezze del creato, di ritrovare in giro, nella quotidianità semplice, ciò che si impara.

Redazione "La Città"

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