15 Ottobre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Sanità lombarda da cambiare. Raccolta di firme per proposta di legge

Paola Gobbi, consigliera comunale PD

Il tema della tutela del diritto alla salute occupa uno spazio importante nella campagna in corso per le elezioni dell’8 e 9 giugno per il rinnovo del Parlamento dell’Unione Europea (UE). Il trattato di Maastricht del 1992 ha creato una base giuridica per l’adozione di misure di politica sanitaria; successivamente, quello di Amsterdam del 1997 ha rafforzato tali disposizioni, consentendo all’UE di adottare misure che garantiscano un elevato livello di tutela della salute umana.

Tra i temi più dibattuti si ricordano: garantire la parità di accesso a un’assistenza sanitaria moderna ed efficiente per tutti i cittadini europei; coordinare le gravi minacce sanitarie che coinvolgono più paesi (emergenza Covid docet); prevenire le malattie implementando, attraverso il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), azioni comuni quali le vaccinazioni, la lotta contro la resistenza antimicrobica, gli interventi contro il cancro; promuovere un’etichettatura dei prodotti alimentari responsabile; potenziare l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) la quale gestisce la valutazione scientifica della qualità, della sicurezza e dell’efficacia di tutti i farmaci dell’UE.

Un altro tema che ricorre in agenda è quello della drammatica carenza dei professionisti sanitari, endemica in tutti i Paesi europei, che richiede strategie condivise di intervento sulla formazione, sul reperimento e sugli sviluppi dei percorsi di carriera, superando le politiche messe in atto da singoli Stati per favorirne la migrazione a scapito degli altri Paesi.

Se ci spostiamo dal livello europeo, dove l’approccio “La salute al centro di tutte le politiche”, inserito dal 2006 nella Carta dei diritti fondamentali, tiene sistematicamente conto delle implicazioni sanitarie delle decisioni adottate in tutte le altre politiche in modo da migliorare la salute dei cittadini e l’equità sanitaria, a quello locale-regionale (la Lombardia), dobbiamo registrare una continua ed inesorabile virata verso la privatizzazione nell’erogazione delle cure.

Il 30 % delle prestazioni sanitarie sono fornite dal privato accreditato, contro una media nazionale del 20,3%; si acuiscono i problemi vissuti dai cittadini, specie in quei settori dell’assistenza sanitaria che rappresentano i capisaldi della sanità pubblica, in primis la prevenzione e lo sviluppo delle cure domiciliari e dell’assistenza territoriale (per carenza di medici di base, pediatri, infermieri di famiglia, integrazione socio sanitaria). Tutto questo spinge i cittadini a rivolgersi al pronto soccorso degli ospedali cittadini, rimasti oggi l’unico baluardo del servizio sanitario pubblico in grado di dare una risposta 24 ore su 24, con conseguente sovraffollamento degli stessi (il 70% degli utenti si rivolge per prestazioni non urgenti, classificate con codici verdi e bianchi).

Infine, i cittadini lamentano l’impossibilità di ricevere prestazioni di diagnostica o visita specialistica nei tempi previsti dalla legge (dalle 24 ore per ricette con codice di priorità U, a 90 giorni per codice P), con necessità di ricorrere al pagamento delle stesse in toto (la “spesa out of pocket”) per ottenerle in tempi congrui o in strutture vicine a casa. Si stima infatti che ogni cittadino lombardo spenda in media 608 euro a testa ogni anno per visite ed esami privati.

Proprio partendo da questo quadro desolante il gruppo regionale lombardo del Partito Democratico ha presentato, durante la prima conferenza regionale sulla sanità svoltasi il 23 e 24 marzo, un progetto di legge di iniziativa popolare per cambiare la sanità lombarda, dal titolo “La Salute è un diritto”. L’iniziativa popolare è uno strumento di democrazia e partecipazione diretta dei cittadini per la formazione di leggi regionali e regolamenti delegati, ai sensi degli articoli 34, 41 e 50 dello Statuto d’autonomia della Lombardia. Si esercita mediante la presentazione di proposte sottoscritte da almeno cinquemila elettori della Regione.

Il progetto di legge, composto da due articoli, chiede una sostanziale riscrittura della legge regionale n. 33 del 2009, come modificata dalle riforme Maroni del 2015 e Fontana Moratti del 2021. “L’intento – ha spiegato li capogruppo regionale PD Pierfrancesco Majorino in una nota – è quello di riscrivere i principi, togliendo l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata e obbligando la Regione a fare programmazione e a governare l’offerta fornita dagli operatori privati, indirizzandoli verso le prestazioni maggiormente necessarie. Quattro i principi che vengono introdotti: universalità del servizio, centralità della prevenzione, priorità dei servizi territoriali, governo pubblico degli erogatori”. La modifica dei principi, se approvata, porterebbe con sé la necessità di modificare di conseguenza tutto il resto della legge per forzare il Consiglio regionale, come da regolamento, ad esprimersi entro nove mesi.

Per assicurare davvero a tutte e a tutti i cittadini il diritto alla salute, le proposte contenute nel presente progetto di legge dettano principi e indirizzi volti a:

  • garantire un servizio universale, disponibile cioè per ciascuna persona presente sul territorio regionale, con un servizio presente in modo omogeneo anche nelle aree montane, interne, di confine e meno popolate, che superi le diseguaglianze di salute grazie alla partecipazione e valorizzazione di tutte le figure professionali, la compartecipazione dei Comuni alla programmazione e alla verifica dei risultati, la collaborazione con le Università, anche al fine di sviluppare le attività di ricerca e innovazione, il concorso degli enti del Terzo Settore nella co-programmazione e co-progettazione, la collaborazione con le associazioni di categoria, sindacali, di pazienti e di volontariato;
  • mettere in primo piano la prevenzione in tutte le sue accezioni, attività e articolazioni, con una centralità che deve essere sancita nella programmazione e nel finanziamento, attraverso il continuo potenziamento delle risorse umane ed economiche, per la tutela della salute umana, degli animali e dei contesti ambientali, con particolare riferimento anche ai luoghi di lavoro e con specifico richiamo a quanto previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA);
  • potenziare la rete dei servizi territoriali: assistenza domiciliare, i consultori, i servizi per la salute mentale e le dipendenze, i centri vaccinali, i servizi per le persone con disabilità, anziane, fragili, minori. Un sistema capillare di servizi per la salute nel territorio quale pilastro fondamentale del SSR, non subordinato agli ospedali, a superare il difetto ormai universalmente riconosciuto di un SSR lombardo divenuto nel corso degli ultimi trent’anni incredibilmente “ospedalo.centrico”. I servizi territoriali sono coordinati dai Distretti sociosanitari che devono godere di autonomia di risorse e di gestione secondo le norme nazionali, e da cui dipendono le Case di Comunità e i servizi sanitari territoriali previsti dal PNRR;
  • prevedere un’offerta sanitaria e sociosanitaria delle strutture pubbliche e delle strutture private accreditate governata dalla programmazione pubblica regionale, secondo i bisogni di salute della popolazione lombarda e conformata ai principi dell’integrazione, trasparenza e sussidiarietà, e non dell’equivalenza, con l’adesione al Centro Unico di Prenotazione regionale definita come criterio obbligatorio per l’accreditamento degli erogatori pubblici e degli erogatori privati.

Il Partito Democratico di Cinisello Balsamo sarà presente con propri banchetti (i primi: 10 maggio in piazza Costa e 12 maggio in piazza Gramsci) nei mesi di maggio e giugno, sia per promuovere lista, programma e candidati delle imminenti elezioni europee, sia per fornire informazioni e raccogliere le firme a sostegno della proposta di legge regionale “La salute è un diritto”.

https://pdcinisellobalsamo.com/

Redazione "La Città"

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Un commento

  • condivido profondamente l’iniziativa. non sono ancora riuscita a sottisctivere, è possibile farlo on line? grazie

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