27 Luglio 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

25 Aprile divisivo? Basterebbe consultare gli archivi sulla Resistenza cinisellese

La Premier Meloni, all’Altare della Patria, ben nascosta tra i corazzieri del Presidente Mattarella. Lo stesso fa il collezionista di busti del Duce, Ignazio la Russa. Salvini, preferisce virare verso un comizio della Lega. Tajani si reca alle fosse Ardeatine, forse per rivendicare trasversalità sulle morti per mano fascista?

Ci dovremmo meravigliare, che la Giunta di Cinisello Balsamo guidata dalla destra releghi nei ricordi (giocando “sull’ effetto-bilanciato”) un singolo, per quanto deprecabile, cruento episodio riguardante un seminarista? Che per contro, non si curi di celebrare consultando i pur ricchi archivi, di cui il Comune dispone, le lotte e i patimenti di centinaia di antifascisti cinisellesi che hanno subito le angherie degli sgherri, del regime mussoliniano prima e della RSI poi?

Scusate, dove sta la notizia?

Che il 25 Aprile non sia cosa per la destra, non desta stupore, non dovremmo meravigliarci.

Semmai rafforzare il convincimento che il fascismo assume aspetti multiformi, specialmente quando deve conteggiare le proprie responsabilità storiche che vanno in capo ai suoi eredi. Sebbene essi siano malcelati dai doppiopetti e dalle mise in uso alle signore piccolo borghesi.

Lo sappiamo: la data delle celebrazioni per la Liberazione presenta, ogni volta, elemento di discussione. Tra lor signori, da tempo, si sostiene che sia una ricorrenza “divisiva”.

Riprendo, scusandomi per l’autocitazione, ciò che scrissi pochi giorni fa su “La Città”.

“Ritenere l’antifascismo solo una ripulsa morale ma non reale contesa, ha come approdo il quieto vivere e al massimo una semplice testimonianza. Io penso che l’antifascismo sia lotta politica e consapevolezza che questa lotta risulterà perdente in assenza di una effettiva azione politica di contrasto.

Ai tempi della mozione sulla Nipote di Mubarak, cioè in pieno fulgore berlusconiano, noi giudicammo degli idioti quelli che votarono per salvare il Cavaliere. Ebbene, adesso governano l’Italia. È evidente come qualcosa sia andato storto. Il 25 Aprile 2024 favorirà la consapevolezza dei pericoli che la nostra Democrazia potrebbe incontrare?”

Ivano Bison

Articolo precedente

La tintoria sempre aperta e le regine del pulito di Balsamo

Articolo successivo

25 Aprile, la destra scatenata: “censurata Bella Ciao” e attacchi all’Anpi

Un commento

  • un ampio giudizio e commento l’ho scritto
    in precedenza, dove ho anche fatto presente
    la situazione anomala del mancato recapito
    (a buon fine) del mio scritto.
    Spero questa volta in un esito positivo.
    Sull’articolo di oggi posso dire che dell’argomento tanto importante, Ivano ha dato
    solo un “saggio” e che possiamo contare su
    ulteriori approfondimenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *