8 Maggio 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

“Il cielo è mio”, una storia di speranza in un docufilm al Pertini

Firmato dal regista Ayoub Naseri, prodotto dall’Unione Buddhista Italiana e in gara in diversi importanti concorsi cinematografici, il film Il cielo è mio è stato proiettato sabato 20 aprile al Pertini e in questi giorni viene proposto agli alunni delle scuole.

A seguito della caduta del governo afgano nel 2021, Aziz, un insegnante d’arte, è coinvolto con la sua famiglia in un’operazione militare speciale avviata dal Ministero della Difesa Italiano. La famiglia arriva in Italia e viene accolta inizialmente nell’Abbazia di Mirasole e successivamente proprio a Cinisello Balsamo. Pur sentendosi in lutto per la sua patria, Aziz si sforza per migliorare le condizioni di vita dei suoi figli, soprattutto quelle di Erfan, l’amato figlio disabile. Nonostante le sue condizioni, Erfan non vede l’ora di ricostruire la vita nella sua nuova casa. Affascinato dalla bellezza dell’Abbazia, sente un profondo collegamento con l’anima del luogo e le preghiere nascoste che riposano nei muri lo guidano verso la salvezza.

In occasione della proiezione erano presenti i protagonisti del film, Aziz Ahmad Behrang, pittore, grafico, miniaturista e mosaicista afgano, fino al ritorno al potere dei talebani docente presso l’Istituto d’Arte della sua città, Herat, e suo figlio Mohammad Erfan Behrang. Significative sono state le testimonianze di Ayoub Naseri, impegnato dopo la caduta del governo afgano nell’agosto 2021 a seguire da vicino la vicenda di decine di famiglie di rifugiati ospitate nei centri di accoglienza straordinaria a Milano e in altre città lombarde, e Cristina Quartararo, mediatrice linguistico-culturale, docente di italiano come seconda lingua, attualmente ricercatrice presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, con l’intervento come moderatrice di Silvia Spagocci dell’Associazione NoWalls.

Il cielo è mio è stato selezionato per il Premio Sorriso Rai Cinema Channel, per il XVII Festival Internazionale della Cinematografia Sociale “Tulipani di Seta Nera”, con focus sui temi sociali come l’immigrazione e la disabilità, e per One World Media Awards 2024. Chi non avesse assistito alla proiezione al Pertini può vedere il pregevole lungometraggio su RaiPlay.

Emanuele Lavizzari

Dopo un titolo accademico in Lingue e Letterature Straniere ha lavorato in ambito turistico-alberghiero tra Spagna, Italia e Germania. In seguito a un master universitario in ideazione e produzione audiovisiva approda al giornalismo. Ha collaborato con alcune testate locali in Lombardia, prima di giungere all’Associazione Italiana Sommelier Editore, dove attualmente è responsabile del coordinamento redazionale e direttore editoriale della rivista “Vitae”. Ama l’impressionismo musicale, la poesia simbolista e le contaminazioni fra generi nella musica e nella letteratura. Passa agevolmente da una tastiera di pc a quella di un pianoforte, anche se tra i due preferisce decisamente il secondo. Questo è il motivo per cui si è dedicato a ulteriori studi e ha conseguito una laurea magistrale in Scienze della Musica con una tesi sul compositore spagnolo Manuel de Falla. Suoi grandi interessi sono anche l’atletica leggera e la televisione. Ha corso tanti chilometri in pista, su strada e su percorsi campestri e non si è ancora stancato di farlo.

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