3 Maggio 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

L’Antifascismo in manette. Il padre di Ilaria Salis: “Diritti umani calpestati”

Ilaria Salis è da quasi un anno in custodia cautelare in una delle prigioni di Budapest. Nell’ultimo processo a suo carico, i giudici hanno deciso di negarle gli arresti domiciliari. Finora, l’insegnante di Monza, ha dovuto sopportare condizioni detentive durissime, sia per la materialità delle stesse che per il regime a lei imposto. 

Un regime, di parziale isolamento, che da noi si riserva a persone di elevatissimo profilo criminale. L’amministrazione penitenziaria ungherese ha rescisso unilateralmente gli accordi di cooperazione con l’Hungarian Helsinky Committee. Così le prigioni di quel paese sono tornate all’opacità del regime precedente. Ugualmente sono stati indeboliti tutti i meccanismi istituzionali di controllo delle carceri e delle stazioni di polizia. 

Ilaria Salis è stata, fin dal primo giorno, privata dei più elementari diritti e la sua detenzione è iniziata subito con la privazione dei suoi vestiti, delle più elementari condizioni igieniche e di qualsiasi contatto esterno. Inoltre, come è stato detto all’inizio, le sono stati negati gli arresti domiciliari.

Il padre Roberto è venuto più volte qui nel Nord Milano: il 17 marzo a Cinisello Balsamo presso il Salone della Cooperativa Agricola, in un incontro organizzato da Alleanza Verdi Sinistra, ANPI Cinisello Balsamo e La Città Giusta mentre il 9 aprile è venuto a Cormano in un incontro organizzato dall’ANPI Cormano. 

Le testimonianze del genitore della detenuta in carcere a Budapest sono disarmanti e il senso di ingiustizia e frustrazione che emerge dalla storia di Ilaria Salis è talmente forte che chiunque abbia assistito agli incontri di Cinisello e Cormano ha dimostrato subito vicinanza e solidarietà.

“La situazione è talmente caotica e impegnativa che non c’è molto spazio per le emozioni”, afferma Salis a La Città e aggiunge: “La vicenda di Ilaria richiama allo stato di diritto in Europa e la tutela dei diritti umani”. E sembra che dal governo Meloni non ci siano passi in avanti o segnali di concreta azione e solidarietà che sono invece arrivati dal Capo dello Stato. “Mattarella è molto vicino al caso e alla famiglia. Mi sento sollevato dal fatto che il Garante della Costituzione vigili sui risvolti di Costituzionalità”, afferma Salis che aggiunge:

“Di fronte a un caso del genere è obbligo morale e giuridico delle autorità del nostro paese fare tutto il possibile per sottrarre Ilaria Salis a quelle condizioni. L’Europa deve occuparsi del caso e l’Ungheria, paese membro dell’Ue, è tenuta al rispetto dei diritti umani, dello Stato di diritto e delle regole esistenti all’interno dell’Unione per garantire standard civili nel trattamento degli imputati e processi corretti”.

Gaetano Petronio

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