“Le impazienti” cosa significa essere donna in Camerun
recensione di Francesca Braga
Ramla, Hindou e Safira sono le tre protagoniste di questo intenso romanzo e raccontano in prima persona cosa significhi essere una donna camerunese. Ramla e Hindou sono due sorelle che ancora giovanissime, vengono date in sposa, contro la loro volontà, a uomini più grandi. Safira invece, è una prima moglie che, dopo vent’anni è costretta ad accettare, come co-sposa Ramla, la bellissima nuova moglie. Dopo il matrimonio le giovani spose entrano a far parte della concessione: una grande famiglia allargata in cui comanda il marito e bisogna sottostare alla prima moglie.
È un racconto commovente e molto forte, che fa luce sulla situazione della donna in una società patriarcale e poligama, dove la disobbedienza implica l’esclusione sociale e la vergogna. L’unico modo per sopravvivere è sottomettersi senza reagire e avere pazienza. È proprio questa parola: Munyal (pazienza, intesa come accettazione) che viene ripetuta come un mantra nel romanzo e che si tramanda di madre in figlia, “perché è l’unico valore del matrimonio e della vita.”
Bellissimo romanzo ispirato alla vita dell’autrice Djaili Amadou Amal, scrittrice e attivista camerunese, che viene costretta, appena diciassettenne, a sposare un uomo cinquantenne, riuscendo però a divorziare cinque anni dopo. Successivamente si sposa un’altra volta e riesce ad abbandonare anche il secondo marito a causa delle violenze ricevute. Si trasferisce a Yaoundè dove conquista la sua indipendenza e realizza il suo sogno di diventare scrittrice.
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