14 Ottobre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Nuova stangata dopo Irpef e Imu, da 2 a 7 euro l’ora per l’assistenza a domicilio

A Cinisello Balsamo aumentano le tariffe orarie per l’assistenza a domicilio di persone fragili (SAD) da 2 a 7 euro l’ora. Sono 106 gli assistiti e tra di loro anche disabili molto gravi, molti dei quali dal 1 giugno subiranno una riduzione del contributo economico da parte di regione e governo. Una situazione subito stigmatizzata dall’opposizione di centrosinistra che chiede immediati correttivi agli aumenti, inseriti nel nuovo bilancio comunale, appena approvato.

Secondo il PD il passaggio della soglia da 2 a 7 euro per il costo orario del servizio andrà a pesare soprattutto sulle famiglie con un ISEE vicino a quello massimo stabilito dall’attuale regolamento ma, in proporzione, anche su quelle con ISEE inferiore.

Afferma Paola Gobbi, Consigliera comunale del Partito Democratico. “Meno soldi da contributi nazionali e regionali, tariffe comunali più care per il SAD: è così che si vuole sostenere il lavoro di cura dei care giver familiari, impegno che viene profuso 24 ore su 24 e ha l’obiettivo di mantenere al domicilio il proprio caro ed evitare, o perlomeno procrastinare, il ricovero in strutture residenziali?”

I dem, raccogliendo anche il grido di allarme delle famiglie e associazioni della città, sono intervenuti in più riprese durante il dibattito in aula consiliare in vista dell’approvazione del bilancio previsionale 2024-26, chiedendo di mantenere per l’anno in corso le tariffe dell’anno precedente. “Avremmo voluto fare di più, ma il nostro emendamento al bilancio in cui si chiedeva alla Giunta di non procedere all’aumento del SAD non è stato neanche ritenuto idoneo alla presentazionee discussione in Aula”, da sapere il PD in una nota.

“Siamo ora in attesa di poter discutere, in aprile, un nostro ordine del giorno, depositato il 12 marzo, nel quale chiediamo al Sindaco e alla sua Giunta di prevedere una soglia minima ISEE di esenzione dal pagamento della tariffa SAD a 6.000 euro, di rivedere entro l’anno le regole di determinazione della soglia ISEE oltre la quale scatta la tariffa massima, di assicurare un incremento delle risorse per l’assistenza domiciliare ai più fragili, sia economiche che umane, con assunzioni e stabilizzazioni di assistenti sociali, incremento dei progetti di presa in carco della persona e della famiglia, in stretta connessione con i servizi sociosanitari del territorio (ASST, RSA), con il coinvolgimento del Terzo settore per segnalazioni e monitoraggio”, conclude Paola Gobbi.

Redazione "La Città"

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