5 Dicembre 2024

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“Il re che sarebbe tornato”, l’ultimo romanzo di Emanuela Guarnerio

Il ciclo bretone e le vicende legate a re Artù sono ormai appartenenti a storie di una letteratura del passato? La discussione con esperti di filologia germanica potrebbe essere articolata e parecchio intricata, ma in fondo anche in tempi moderni le imprese dei Cavalieri della Tavola Rotonda e i personaggi che ruotano intorno a Camelot sono stati fra le più grandi fonti di ispirazione del genere fantasy. Emanuela Guarnerio, professoressa di lettere in pensione, con una grande passione per la narrativa, ha recentemente pubblicato un volume che attinge proprio a questo mondo leggendario e l’ha fatto con un avvincente romanzo intitolato “Il re che sarebbe tornato” (Il mio libro, 2023).

Le prime righe riportate con i caratteri gotici fanno subito immergere il lettore in un’atmosfera davvero particolare. In una realtà in cui si fa fatica a credere ancora alle leggende, ne scaturisce una nuova con il ritrovamento durante uno scavo alla Tower of London (la Torre di Londra) di un cranio enorme che muove l’interesse mediatico. Compare poi un misterioso personaggio che, in una lingua ormai estinta da secoli, afferma di essere re Artù tornato per salvare il pianeta. Nella narrazione dell’autrice il sovrano arriva da una società parecchio differente rispetto a quella a cui siamo abituati e scopre di dover combattere contro nemici provenienti dal mondo dei morti.

Emanuela Guarnerio aveva vinto una trentina di anni fa il concorso “Riso giallo”, una competizione indetta dalla casa editrice Sperling & Kupfer e da Radio Popolare, con “Il tango delle capinere”. Ha pubblicato successivamente il suo racconto “L’orto di Jean” nella silloge “Futuraosta” e di lei avevamo già parlato sulle pagine del nostro giornale dopo l’uscita del libro di racconti “Barbarie ordinaria”(Porto Seguro Editore, 2022). Ha tenuto per diverso tempo questo romanzo lì fermo, custodito gelosamente ad affinare, come si fa con il vino pregiato, e finalmente pochi mesi fa ha ritenuto fosse arrivato il momento di stappare questa preziosa bottiglia.

Il volume è disponibile per l’acquisto online sulla piattaforma “Il mio libro”. Si può digitare su un motore di ricerca “Emanuela Guarnerio Il mio libro” e da lì si è ricondotti alla pagina web da cui è possibile accedere alla pubblicazione per sfogliare i primi capitoli. Se vi siete incuriositi, andate a dare un’occhiata. Che state aspettando?

Emanuele Lavizzari

Dopo un titolo accademico in Lingue e Letterature Straniere ha lavorato in ambito turistico-alberghiero tra Spagna e Italia e nel settore della tecnologia in Germania. In seguito a un master universitario in ideazione e produzione audiovisiva approda al giornalismo. Ha collaborato con alcune testate locali in Lombardia, prima di giungere all’Associazione Italiana Sommelier Editore, dove attualmente è responsabile del coordinamento redazionale e direttore editoriale della rivista “Vitae”. Ama l’impressionismo musicale, la poesia simbolista e le contaminazioni fra generi nella musica e nella letteratura. Passa agevolmente da una tastiera di pc a quella di un pianoforte, anche se tra i due preferisce decisamente il secondo. Questo è il motivo per cui si è dedicato a ulteriori studi e ha conseguito una laurea magistrale in Scienze della Musica con una tesi sul compositore spagnolo Manuel de Falla. Suoi grandi interessi sono anche l’atletica leggera e la televisione. Ha corso tanti chilometri in pista, su strada e su percorsi campestri e non si è ancora stancato di farlo.

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