7 Ottobre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

“Città buia e vuota. Serve investire in educazione e socialità”

L’amministrazione ha da poco lanciato un’operazione di controllo e sicurezza per rendere la città più sicura. Per capire se veramente questa operazione sia efficacie, ho deciso di chiamare e fare quattro chiacchere con Luca Ducceschi della Cooperativa “Lotta contro l’emarginazione” che da anni lavora nelle situazioni più difficili della città.

A Cinisello non si sgarra. Denunciati 2 cittadini extracomunitari per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, segnalati 2 soggetti alle autorità amministrative e deferite 4 persone per violazioni degli obblighi di soggiorno. Cinisello è più sicura adesso?
A prescindere dalla nazionalità di chi viene fermato per un reato, garantire ordine pubblico laddove è necessario dovrebbe essere il minimo sindacale in un sistema funzionante, fermo restando che non è il comune a dover fare il lavoro di Questura e Prefettura. In generale, da cittadino, lo spaccio, il degrado, i fuochi d’artificio notturni e le auto in divieto di sosta, mi danno più fastidio di una persona con o senza permesso di soggiorno, e si tratta di situazioni in cui a livello locale si può scegliere di intervenire con più o meno investimenti e/o visibilità indotta.

Cosa rende veramente insicura la nostra città?
Non la percepisco come insicura, non più di altre realtà analoghe. Probabilmente un presidio costante in zone critiche e note potrebbe servire.

Nel comunicato ufficiale si legge che “aree cittadine che da 30 anni erano una vera giungla” si tratta veramente di 30 anni di disordine?
Direi proprio di no, negli anni 70 e 80 tra terrorismo eversivo, droga, scontri di piazza eccetera la società non era certamente più sicura di oggi in generale, tantomeno qui. Poi è normale che, se per 30 anni, a livello nazionale, non si investe in educazione, i risultati non arrivano.

Cosa possono fare veramente i Cinisellesi per migliorare la propria città?
Difficile da dire. Forse pensare più al bene comune che all’interesse personale. È meglio un parco o un parcheggio sotto casa? Non tanto per me ma per i nostri figli che se lo troveranno domani.

Quanto influisce la vuota piazza Gramsci sulla percezione di insicurezza di Cinisello?  Perché la nostra piazza è così diversa dalle altre città vicine?
La piazza in sé non è brutta, è quel che c’è intorno. Cusano è città vivace che fa venire voglia di una passeggiata, e le piazze sono parte di essa. Se devo fare slalom tra le auto, prendo il tram o il bus e in mezzora sono a Milano o Monza. E se mi metto al volante, io cittadino a questo punto vado al centro commerciale, non in piazza. Le iniziative proposte hanno anche avuto un bel successo, la piazza natalizia è piaciuta ai ragazzi.

È servito vietare ai ragazzini di giocare in piazza Gramsci?
Fa sorridere l’ipocrisia, o almeno io la percepisco così, di vietare i giochi gratis a favore di quelli a pagamento. Stesso modo di ragionare di chi toglie panchine anziché aggiungere cestini, se il problema sono i vetri vuoti. [ndr: come a Sesto in Piazza Trento e Trieste] Sfido chiunque a chiedere ai propri genitori, oggi dai 40 in su, se non hanno mai giocato a calcio in strada.

Gaetano Petronio

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