27 Luglio 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

1949, cooperatori e partigiani nella foto che ha segnato un’epoca

Le fotografie giocano da sempre un ruolo importante per immortalare momenti della vita familiare e di quella pubblica. Sono considerate una fonte di storia primaria; dall’analisi attenta di una foto a volte è possibile ricostruire piccole e grandi storie. Il desiderio di tramandare eventi significativi e di tracciarne la memoria ha contrassegnato la nascita e l'evoluzione del mezzo fotografico. A Cinisello lo Studio Foto-Vaini ha fissato per anni sulla pellicola avvenimenti privati e pubblici, come nel caso di questa immagine, scattata nella corte della casa della Cooperativa La Previdente di via Garibaldi, nota come cort del popul.

L’avevo vista pubblicata su libri di storia locale con didascalie che indicavano trattarsi di soci della cooperativa e partigiani della Brigata di Cinisello. Come per incanto, la foto ogni tanto si riproponeva alla mia attenzione; la vidi a casa della partigiana Dina Cereda, che mi disse di averla perché anche suo marito, Franco Laini, era in prima fila con altri di Cinisello. In un’altra occasione me ne parlò il partigiano Gaetano Latino, che mi segnalò che lui e suo fratello erano nel gruppo. Questo mi confermò il fatto che erano tutti cinisellesi. Ma un giorno nel mio ufficio, mentre stavo organizzando una mostra fotografica di Luigia Introini, la stessa, vedendo per caso la foto, mi elencò alcuni nominativi; risultavano essere personaggi noti del mondo resistenziale, politico e sindacale nazionale. La gran parte di loro erano membri della Federazione del Partito Comunista milanese e persino due componenti dell’Assemblea Costituente.

E allora mi incuriosii, cercando di andare a fondo per capire come mai tutte quelle persone si trovavano riunite nella nostra città e nello specifico nel cortile de La Previdente (che quest’anno festeggia i suoi cento anni). Iniziai a interpellare alcuni di quelli che Luigia Introini aveva riconosciuto. Il primo, che incontrai casualmente a un congresso ANPI, fu Armando Cossutta, il quale sorprendentemente, come se la foto fosse stata scattata il giorno prima, mi rispose: “Certo che me la ricordo, è appesa accanto alla mia scrivania”. Scoprii così che a ognuno di loro ne era stata consegnata una copia. E fu proprio Cossutta che mi fornì la maggiore quantità di informazioni: “L’anno era il 1949, c’erano molti soci della Cooperativa La Previdente. Fu scattata dopo un pranzo per festeggiare il compleanno di Giovanni Nicola; mi ricordo che uno dei piatti serviti furono le bale de toro – e scoppiò in una simpatica e fragorosa risata – ti faccio mandare dal mio segretario i nomi che avevo appuntato sul retro”.

Una volta in possesso dei nomi cercai altre persone, come ad esempio Teresa Mattei e Stellina Vecchio, le quali mi confermarono quello che ormai sapevo. In particolare Stellina Vecchio era sicura dell’anno valutando l’età del figlio che aveva in braccio. Raccolsi solo due testimonianze discordanti, quella di Vladimiro Felletti, figlio di Bruno, ritratto nella foto, il quale affermò che si trattava dell’inaugurazione di una casa di una cooperativa di muratori; ma sicuramente i due eventi, compleanno e inaugurazione, si erano sovrapposti.

La testimonianza più discordante fu quella di Giuseppe Carrà, il quale sostenne che la data era il 1° maggio del 1946 e l’occasione, l’inaugurazione della Casa del Popolo. Con lui, che mi stupì per la prodigiosa memoria nonostante l’età, mi misi d’accordo per un nuovo incontro; volevo tornare con la telecamera per intervistarlo perché raccontava molti aneddoti legati ad alcuni dei personaggi ritratti e non me li volevo perdere. Purtroppo non se ne fece nulla perché morì pochi mesi dopo quel nostro primo incontro.

È stato un lungo viaggio quello da me fatto attorno a questa immagine, che ho sempre avuto affissa alle mie spalle nei vari uffici dove ho lavorato e anche a casa. Mi permise di conoscere alcuni di quei personaggi che avevano scritto pagine importanti della storia del nostro Paese e di ricostruire poco a poco la genesi di quel momento topico, fissato su pellicola. Nello scatto, dunque, oltre ai noti personaggi locali (i primi tre sindaci dopo la Liberazione, cooperatori e partigiani), vi sono alcune figure di rilievo della politica nazionale.

Per ultimo feci un’altra scoperta, una delle bambine accovacciate in prima fila era Gabriella Milanese, oggi presidente ANPI Cinisello Balsamo, ricercatrice con me di molti progetti di storia locale: “Tempo fa accadde di scoprirmi, con una certa emozione, in una foto di gruppo della fine degli anni Quaranta e, a distanza di decenni, grazie alla collaborazione tra Centro Documentazione Storica e ANPI, mi sono trovata a

ripercorrere la vita di uno di loro, Carlo Meani”. Dovrete aspettare il prossimo numero per leggere alcuni brevi cenni biografici per poter conoscere meglio i personaggi immortalati, ma intanto potreste, guardando attentamente la foto, cercare di riconoscerli.

Patrizia Rulli

Articolo precedente

Il ponte c’è (in magazzino). I cinque anni di ritardo della passerella

Articolo successivo

Le foto preziose di Cinisello presto in una mostra d’autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *