8 Dicembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Quelle mamme e quei bambini tenuti a distanza dal palazzo del comune

Ieri verso sera un gruppo piuttosto nutrito di persone ha affollato il piazzale davanti al Pertini di Cinisello Balsamo. Si trattava di una comitiva composta da tanti bambini in età della scuola dell’obbligo, di molti genitori e di insegnanti. Un manipolo determinato a far sentire una voce di protesta proprio lì a pochi passi dal palazzo comunale di piazza Confalonieri.

Si erano dati appuntamento per portare le loro ragioni di appartenenti alla comunità di una scuola pubblica, nella fattispecie la Anna Frank del quartiere Crocetta, al centro di un ambizioso ma controverso progetto di riqualificazione urbanistica, voluto della giunta di centrodestra, che riguarda anche il destino della stessa scuola. Una scuola speciale, molto apprezzata, dove si insegna col metodo Montessori. Che ora in molti temono possa non farcela a superare le forche caudine dei lavori che durerebbero molti mesi.

In pratica si è trattato di una protesta, colorata, pacifica ma pur sempre di una protesta. E così è stata trattata da chi garantisce l’ordine pubblico. Perché il sit-in era stato convocato in piazza Confalonieri, sotto le finestre dell’ufficio del sindaco ma i manifestanti sono stati confinati davanti al Pertini, a pochi metri dall’ingresso del comune, presidiato dalla polizia che ha impedito ai manifestanti di avvicinarsi. Nessuno ha mosso qualche polemica, nessuno si è lamentato per il fatto di non poter raggiungere la piazza dove era stato convocato il presidio. Nessuno ha guastato l’atmosfera di festa che si è creata in quel momento.

Fa sorridere comunque pensare che un manipolo, seppur combattivo, di mamme coi bambini, possa rappresentare un pericolo per il palazzo del comune e per chi ci lavora dentro. Perché è così che la scena si è presentata, provocando stupore in chi scrive e in molti altri passanti.

Tuttavia la polizia ha garantito che la piazza sotto il balcone del sindaco restasse sgombra. Il risultato è che nessun fotografo ha potuto immortalare la folla piazzata sotto il comune. E così la colorata e chiassosa manifestazione di ieri non è entrata in relazione visiva con il palazzo del potere.

E’ stato come se il comune, casa di tutti i cittadini, stesse ignorando un fatto che stava accadendo, non volesse averci a che fare, non lo considerasse rilevante. Una sfumatura, si dirà. Ma è anche da questo genere di dettagli che è possibile distinguere strategie e gestioni. Soprattutto la natura delle relazioni che, chi è chiamato a governare imbastisce coi cittadini, anche quando risultato scomodi, protestano e rovinano l’armonia apparente di una città distratta.

Fabrizio Vangelista

Giornalista, scrittore. Direttore de La Città

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