7 Dicembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Anna Frank, tante parole ma la demolizione resta un’ipotesi concreta

Sul destino della scuola Anna Frank del quartiere Crocetta non c’è ancora la definitiva certezza che il plesso resterà in piedi e non sarà raso al suolo per far posto ad una piazzetta. In queste settimane del post elezioni, che hanno visto il sindaco Giacomo Ghilardi rivincere le amministrative di maggio con percentuali bulgare, anche nel quartiere oggetto della discussione, si pensava che qualcuno mettesse la parola fine alle polemiche sul probabile abbattimento della scuola. Ma così non è stato.

Ci ha pensato il documento introduttivo del nuovo piano regolatore, una delle prime delibere approvate dalla nuova giunta, a riattizzare le polemiche. Perché nelle linee guida sta scritto che la scuola Anna Frank sarà abbattuta per far posto ad una nuova piazza. E’ rimasto nero su bianco l’originario progetto di rigenerazione urbana del quartiere, che ha conquistato un finanziamento di 15 milioni di euro da Regione Lombardia. La cosa ha fatto rizzare il pelo a quelli del coordinamento di quartiere che si battono per il no alla demolizione della scuola.

La giunta è prontamente intervenuta per gettare acqua sul fuoco, sottolineando come quelle linee inserite nel documento siano un dettaglio burocratico, necessario al proseguimento del lavoro sul piano regolatore che tuttavia non avranno un peso decisionale. Però i dubbi rimangono, perché ad oggi, e siamo a luglio, il sindaco non ha mai pronunciato una parola chiara tipo: non abbatteremo la Anna Frank. Ha sempre sostenuto, anche nelle due interviste recentemente rilasciate a La Città, di lavorare al fianco della scuole e dei cittadini tenendo aperta l’opzione di una riqualificazione del plesso scolastico, purché la spesa rientri tassativamente nei confini di quei 15 milioni di finanziamento regionale. In altre parole se il costo per rigenerare il quartiere e mantenere attiva, ristrutturandola, la Anna Frank, sforerà quella quota allora si potrebbe tornare al punto di partenza: ruspe sulla scuola e amen.

Ed è per questo motivo che le opposizioni in consiglio comunale, PD in testa, tengono alto il livello dell’allerta. Nessuno dalle parti della giunta ha mai scritto nero su bianco che l’idea, a subito apparsa come folle a molti, di abbattere una scuola molto apprezzata ed unica nel quartiere, è definitivamente tramontata. E lo spettro di una demolizione resta sullo sfondo, tra i caseggiati popolari e la distratta routine di un quartiere che ne ha viste tante, che vive quotidiane piccole e grandi tensioni per la difficile integrazione tra le sue tante anime. E dove la destra, alle recenti elezioni e al netto di un’astensione da record, si è portata a casa un importante bottino elettorale. Di cui ora potrà disporre per scegliere di fare cose anche molto impopolari.

Redazione "La Città"

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