Autonomia differenziata. Anpi riunisce gli esperti per un incontro pubblico
Una serata per affrontare il tema dell’autonomia differenziata. Anpi Cinisello riunisce questa sera alle 20.45 in Villa Casati Stampa alcuni eserti per discutere il disegno di legge Calderoli, che ha avuto a febbraio il via libera dal Consiglio dei Ministri e potrebbe essere approvato entro la fine dell’anno dal Parlamento.
Darà il via all’incontro Gabriella Milanese, presidente Anpi Cinisello Balsamo. Ospiti la professoressa del Politecnico Maria Agostina Cabiddu, l’avvocato Luigi Lia, la docente Giulia Venia e Maria Merlini di Anpi Milano.
Nonostante gli effetti davvero rilevanti che questo disegno di legge avrebbe sulla vita dei cittadini, soprattutto per quanto riguarda materie fondamentali come la salute e la scuola, non ha suscitato finora significative reazioni da parte delle forze politiche ed è assai poco conosciuto da larghi strati della popolazione.
“È perciò importante che se ne discuta soprattutto perché, a più di vent’anni dalla Riforma del Titolo V, questo disegno di legge di attuazione dell’art. 116 comma 3 della Costituzione rappresenta un pericolo concreto per la tenuta istituzionale e sociale del Paese, sia per l’estensione delle materie di intervento (dalla sanità alla scuola, all’università e ricerca, ai rapporti internazionali e con l’Unione Europea, al commercio con l’estero, alla tutela e sicurezza del lavoro, alla previdenza complementare e integrativa, ai trasporti, alla protezione del paesaggio, al governo del territorio …), sia per il metodo (in quanto si sottrarrebbero al controllo del Parlamento decisioni riguardanti diritti fondamentali ad esempio nella definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni, o LEP)”, scrive Anpi in una nota.
In particolare in Lombardia questo processo è in fase avanzata in quanto ci sono già state “anticipazioni” dell’autonomia differenziata principalmente in ambito sanitario e ci si appresta ad esigere le competenze in altri settori come la Protezione civile, il Turismo, l’Ambiente, le Politiche sociali e la Programmazione territoriale.
“Nell’attuale fase di crisi sociale, che vede un aumento della povertà e delle disuguaglianze, l’autonomia differenziata costruisce le premesse per una lesione della coesione sociale del Paese e della stessa Costituzione, dei suoi principi fondamentali e dei diritti di cittadinanza. Essa non riguarda una singola Regione, ma incide sull’unità della Repubblica e sul complesso delle relazioni tra Stato e Autonomie locali, sui diritti di tutti e delle future generazioni: anche per questi motivi quella che abbiamo di fronte è un’autonomia disuguagliante, opposta alla speranza di un orizzonte di giustizia sociale, eguaglianza e solidarietà”, conclude il comunicato.