27 Luglio 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Vittorio Trezzi e l’eredità politica che resiste ancora oggi

Vittorio rappresentava ciò che è stata Cinisello Balsamo negli anni che andavano dai ’50 ai ‘60. L’incarnazione della rigidità lombarda, ammorbidita con la volontà di risolvere i problemi di chi si apprestava a vivere in un mondo per molti sconosciuto e raramente approcciabile con le proprie singole forze. A fornire agibilità sociale c’era solo il Comune.

Già da tempo aveva messo in piedi una rete di sostegno, alla ricerca di soluzioni per la massa di immigrati che nel giro di pochi anni trasformeranno, non senza inciampi e dolori, la nostra città da borgo agricolo a numerosa e trasversale comunità. Mi piace ricordare quando Vittorio Trezzi, insieme al sindaco Enea Cerquetti, si recarono ad acquisire Villa Ghirlanda per conto del Comune.

Non mi attarderò nei dettagli, ma ritengo che nessuno potrà disconoscere i fattori decisivi (movimento popolare e determinazione della giunta) che portarono a mettere nella disponibilità di ognuno di noi i tesori che vi sono custoditi, rendendola un punto magico dell’intera area metropolitana di Milano. Orbene, gli intestatari della villa poco gradivano i comunisti e tanto meno avrebbero voluto che nella delegazione comunale figurasse un duro come Trezzi.

Tuttavia lo dovettero sorbire, imposto come fu dallo stesso Cerquetti. Poiché Vittorio ne aveva il pieno titolo essendo stato eletto in Consiglio Comunale e di quella municipalità, oltre che capace negoziatore, era uno degli assessori più in vista. Personalmente, mi viene in mente quando mi fu accollata la responsabilità de “la Città”. Si navigava a vista e decidemmo di uscire (pur di non chiudere) con sole 4 pagine.

Vittorio approvò, pur con qualche riserva. Il numero successivo passò ad otto pagine e lui si meravigliò come nel giro di 6 mesi il nostro periodico si arricchì di collaboratori. Tra l’altro, molti di quei giovani hanno intrapreso importanti carriere nel campo giornalistico. Oggi lo ricordiamo, come lo ricordano tanti compagni. Io in modo speciale: poiché voglio far giungere un grande abbraccio a Siria, sua figlia.

Ivano Bison

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