26 Luglio 2024

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Villa Ghirlanda, “i nuovi giochi non sono inclusivi”

I nuovi giochi del parco di Villa Ghirlanda finiscono sotto accusa. Sarebbero poco inclusivi, non idonei per l’accesso di bambini con difficoltà psico-motorie e sprovvisti della pavimentazione anti-urto. Pochi giorni l’inaugurazione della nuova area divampa la polemica. A sollevarla è il PD che accusa la giunta di centrodestra di non aver preso in considerazione i suggerimenti che gli stessi dem avevano avanzato in fase progettuale.

“Dobbiamo constatare anzitutto che in fase di realizzazione si sia dato poco peso a quanto avevamo sottolineato già da tempo sul tema dell’inclusività anche per le aree gioco in città: avevamo detto che bisognava colmare una grave lacuna, ossia l’assenza totale di attrezzi e strutture dedicati a bambini con disabilità psico-fisiche, come ad esempio le altalene accessibili alle carrozzine ormai presenti in tantissime aree gioco dei comuni limitrofi” dichiara Daniele Calabria, vice capogruppo PD in Consiglio comunale.

“Questa indicazione è stata completamente disattesa per i giochi in villa così come a suo tempo per la nuova area giochi presso il limite sud del Parco della Pace per altre aree gioco realizzate ex novo o risistemate. È facile scrivere sui documenti di programmazione la parola inclusività, più difficile è poi ricordarsene nel concreto quando devono essere effettivamente abbattute le barriere architettoniche presenti in città; obiettivo su cui la giunta, al netto dei proclami, sembra non spendersi con la dovuta attenzione”.

La seconda critica riguarda invece la mancata posa per la pavimentazione antiurto sotto ai giochi: “Anche in questo caso”, continua Calabria, “la nostra indicazione, fatta a seguito del mancato utilizzo di questo importante presidio di sicurezza per altre aree gioco in città, è caduta nel vuoto. Perché si è fatta questa scelta, sindaco? Lo abbiamo chiesto in consiglio comunale, attendiamo risposta. Ciò è ancora più importante, in negativo, per via della particolarità delle attrezzature scelte”.

Redazione "La Città"

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Un commento

  • In un mondo ideale ogni area giochi dovrebbe essere accessibile e fruibile a tutti i cittadini, grandi e piccoli. Nella realtà sappiamo bene che non è così. I motivi sono diversi e non è da sottovalutare l’aspetto economico in quanto rendere completamente accessibile un parco o un’area giochi è piuttosto costoso. Nel 2019 l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha pubblicato un documento riguardante i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali delle persone di minore età in cui, tra altri punti, viene individuato come prioritaria la diffusione e realizzazione, ogni 10/15 km nelle aree urbane e ogni 20/25 km nelle aree rurali, di spazi-gioco pubblici per i bambini della fascia 0-14, con caratteristiche di inclusività e co-progettati con bambini e familiari della comunità territoriale.
    La trovo una proposta interessante e realistica e lo dico contro il progetto che insieme alla mia amica Raffaella porto avanti da circa 10 anni, un progetto di sensibilizzazione sulle aree gioco inclusive.
    In particolare a Cinisello Balsamo mi pare siano presenti aree gioco dotate di strutture accessibili e fruibili anche da parte di bambini con disabilità; questo non vuol dire che non debbano essere realizzare altre, anzi! Però apprezzo la scelta del comune di installare giochi che discostano un pochino da quelli classici, giochi che richiamano la natura e i materiali naturali. Giochi che, se non ho capito male, sono stati individuati anche grazie a interviste fatte ai bambini. Addirittura mi pare di vedere un gioco d’acqua che sicuramente sarà molto apprezzato dai bambini e che pochi comuni scelgono di installare per via dei problemi che possono sorgere sia a livello di manutenzione, di costi e di lamentele da parte di alcuni genitori.
    Personalmente noto una vena molto polemica/politica nella critica verso le scelte del comune e mi rattrista la superficialità nel suggerimento delle “altalene accessibili alle carrozzine” che credo sia riferito alle famose altalena con pedana in grado di ospitare una carrozzina; struttura gioco per nulla inclusiva ma esclusiva e non adatta a parchi pubblici privi di sorveglianza.

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