23 Aprile 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

“Il Sogno”, uno spettacolo e un riconoscimento per Simone Valastro

Giovedì 22 dicembre il Circolo Culturale Pablo Neruda, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, presenta al Cinema Teatro Pax “Il Sogno”, una serata dedicata a Simone Valastro, nostro concittadino che ha mosso i primi passi di danza proprio al Pablo Neruda ed è giunto a esibirsi sui più famosi palcoscenici del mondo. Simone inizia a studiare danza all’età di sette anni e nel 1990 viene selezionato come allievo alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano. Dopo il diploma, nel 1998, entra a far parte del Corpo di Ballo dell’Opéra di Parigi. Attualmente è un affermato coreografo. Il Comune proprio in questa occasione gli attribuirà una benemerenza. Abbiamo scambiato alcune battute con il protagonista di questo particolare evento, in cui saranno ripercorse le tappe della sua crescita artistica.

Simone, quale emozione prova a rientrare nella sua città e per uno spettacolo a lei dedicato?
Sono felice di tornare a Cinisello Balsamo e per di più al Teatro Pax dove ho debuttato con la danza. È come tornare da un lungo viaggio.
Come si presenterebbe in poche parole ai nostri lettori?
Sono un ex ballerino dell’Opéra di Parigi, diplomato alla Scala, oggi coreografo contemporaneo.
Quando e come è nata la sua passione per la danza?
Mia sorella fu la mia fonte di ispirazione, era come un modello per me. Da piccolo assistevo alle sue lezioni di danza, imparavo i passi, poi tornavamo a casa e ripetevo tutto. I miei genitori furono costretti a iscrivere anche me!
A chi si sente di esprimere la sua gratitudine per i traguardi che ha raggiunto?
Innanzitutto, ai miei genitori che mi hanno sempre incoraggiato e sostenuto nella realizzazione del mio sogno. Poi a tutti i maestri che mi hanno trasmesso gli insegnamenti di quest’arte così complessa ed esigente.
Quali ricordi ha della sua esperienza al Circolo Culturale Pablo Neruda?
Mi ricordo la mia prima partner, Lidia Verello. Era una bambina di una bellezza incredibile. Ballammo insieme al saggio di fine anno, avevo sette anni. Ricordo l’atmosfera di quei saggi, l’odore del teatro, bambini che corrono ovunque, le insegnanti urlanti al microfono, mamme indaffarate, costumi di tutti i colori… E poi lo spettacolo, gli applausi del pubblico! Bei ricordi…
C’è qualche episodio significativo della sua formazione e della sua carriera che le torna in mente con piacere?
Durante un concorso interno all’Opéra di Parigi per passare al grado di solista, dovevo presentare un assolo in scena davanti a una giuria. Durante l’assolo mi volò via una scarpetta. Mi fermai, raccolsi la scarpetta e uscii di scena. Dal pubblico si alzò un mormorio di stupore. Il sovrintendente dell’Opéra gridò “Fate ripassare il candidato!”. Ripetetti l’assolo, questa volta senza scarpette volanti.
Quali consigli darebbe ai giovani e giovanissimi che si avvicinano alla danza con tanti sogni nel cassetto?
Questo consiglio non vale solo per la danza. Direi loro di ascoltare sé stessi e non il parere di coloro che li circondano. Soprattutto di considerare non tanto il loro livello di bravura, ma piuttosto la nozione di piacere che provano nello svolgere un’attività, qualunque essa sia. Perché se c’è il piacere, il lavoro non sarà mai vissuto come un tormento. Ed è lavorando che si diventa bravi.
Quali sono i suoi prossimi progetti e programmi futuri?
Una coreografia per il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli. La prima avrà luogo il 28 gennaio.

Come già anticipato, l’appuntamento con Simone Valastro, a ingresso libero con prenotazione, è previsto per giovedì 22 dicembre alle 20.30 al Pax con una serata di danza per celebrare la carriera di questo grande artista.

Simone Valastro (foto di Damir Yusupov)

Emanuele Lavizzari

Dopo un titolo accademico in Lingue e Letterature Straniere ha lavorato in ambito turistico-alberghiero tra Spagna, Italia e Germania. In seguito a un master universitario in ideazione e produzione audiovisiva approda al giornalismo. Ha collaborato con alcune testate locali in Lombardia, prima di giungere all’Associazione Italiana Sommelier Editore, dove attualmente è responsabile del coordinamento redazionale e direttore editoriale della rivista “Vitae”. Ama l’impressionismo musicale, la poesia simbolista e le contaminazioni fra generi nella musica e nella letteratura. Passa agevolmente da una tastiera di pc a quella di un pianoforte, anche se tra i due preferisce decisamente il secondo. Questo è il motivo per cui si è dedicato a ulteriori studi e ha conseguito una laurea magistrale in Scienze della Musica con una tesi sul compositore spagnolo Manuel de Falla. Suoi grandi interessi sono anche l’atletica leggera e la televisione. Ha corso tanti chilometri in pista, su strada e su percorsi campestri e non si è ancora stancato di farlo.

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