18 Aprile 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Non con la spada ma col rastrello

Ho ascoltato l’inno di Cinisello Balsamo “Leoni con la spada”.

Credo necessario fare una doverosa premessa che riguarda l’autore, Alex Zitelli. Egli è uno stimato professionista e voglio sottolinearne le capacità musicali, nonché la serietà con la quale svolge il suo lavoro e inoltre mi compiaccio con lui per il riconoscimento ottenuto. Per qualsiasi composizione dei musicisti, possa o meno incontrare il favore del pubblico, debbo il massimo rispetto poiché si tratta di opere dell’ingegno. È questo il motivo per cui ciò che scriverò volge in una diversa direzione dall’analisi analitica e musicale del pezzo scritto da Zitelli.

Mi soffermo, viceversa, su quanto coloro che amministrano la nostra città hanno inteso fare nell’inserire nel loro programma la coniazione di un nuovo inno.

I signori della Giunta non hanno colto l’assunto dinamico secondo cui un inno è il frutto di un’anima musicale e letteraria legata a singoli episodi e a (più o meno) ristrette cerchie di persone. Per questo, poiché piaceva o diventava usuale, penetrava prima nella testa e poi nei cuori di molti altri cittadini divenendo una liturgia. Nascono e s’insediano per una chimica speciale e non attraverso una deliberazione antecedente ma mediante una presa d’atto (solo successivamente codificata nelle carte pubbliche) del fatto storico in sé. 

Potremmo qui raccontare delle origini di “God Save The Queen”, di “Star-Spangled Banner”o dell’inno confederato “Dixie” ma non vogliamo togliere ai signori della destra il gusto personale di studiare la materia. Uno studio che avrebbero dovuto effettuare per tempo prima di assumere una decisone così divisiva. 

Perciò se nell’immaginario dei cittadini autoctoni (seppur per ragioni anagrafiche in numero decrescente) bandendo campanilistiche distinzioni tra cinisellesi e balsamesi, essi identificano il “loro inno” nel  “Il Pescaluna” di Bobo Pozzoli (tra l’altro già insignito della Spiga d’Oro) la cosa ci va più che bene.

Anche per come viene splendidamente cantato. E noi, assieme a loro, continueremo a fare il coro.

Ivano Bison

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