Locale del comune negato al centrosinistra. Niente festa al Factory, giallo sui motivi del no
“Nella solita trafila di richiesta dei permessi necessari per lo svolgimento di un evento di tale portata, ci siamo accorti che alcuni di questi necessitano di una revisione”. Un comunicato stringato per dire che la festa del centrosinistra in programma venerdì e sabato al Factory del Parco dell’Acqua di Cormano non si farà. A scrivere sono i gestori dello spazio comunale, inserito nello spazio verde più conosciuto della città. Un bar all’aperto che ospita numerose manifestazioni ogni anno, oltre che serata musicali di ogni genere.
A pochi giorni dalla festa che PD e alleati di centrosinistra avevano pensato di offrire alla cittadinanza, con tanto di dibattiti pubblici e qualche intermezzo musicale, la doccia fredda. Una retromarcia che fa discutere perché mai prima d’ora uno spazio pubblico era stato negato alle forze politiche di Cormano.
Al momento non sono chiari quali siano i permessi mancanti per lo svolgimento di un evento, comunque a basso impatto sonoro. Nelle scorse settimane si era moltiplicate le lamentele del vicinato per alcune serate di karaoke ad alto volume. E si è diffusa la voce di rapporti non proprio idilliaci tra i gestori del locale e l’amministrazione comunale di centrodestra. Secondo alcune ricostruzioni, proprio pochi giorni fa, il titolare della concessione sarebbe stato convocato in comune dalla giunta per affrontare i problemi della gestione, che scadrà il prossimo anno.
Amareggiato il PD cittadino che in una nota rimanda l’evento a data da destinarsi, mantenendo la ferma intenzione di proporlo alla cittadinanza in un altro luogo. “Le motivazioni non ci sono chiare: l’inadeguatezza dei servizi igienici, le difficoltà nel corretto smaltimento dei rifiuti alimentari o l’impossibilità di rispettare l’impatto acustico. Tutte questioni che nelle normali attività del Factory, luogo pubblico con gestione privata, sono all’ordine del giorno”, scrivono i dem che aggiungono: “Ci siamo messi a disposizione per provare a risolvere i problemi, ma non è servito. La strana decisione del gestore ci fa sospettare che le motivazioni siano da cercare altrove”.