29 Marzo 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Evasione culturale e storica sotto elmi cornuti

Quando l’allora onnipotente, Umberto Bossi, volle a tutti i costi il film “Barbarossa” costato (dicono) circa 30 milioni di euro, già  si formava un’idea sul contenuto culturale esprimibile dai dirigenti leghisti. Un dato facilmente estendibile a tutta la destra italiana se pensiamo al decrepito ricorso a miti, mai infranti poiché inesistenti, oppure se esistiti ampiamente stritolati dalla storia.

Probabilmente, concentrasi su singoli episodi senza guardare l’insieme potrebbe mettere in dubbio l’onestà delle valutazioni. Può darsi che risulti capziosa la fievole voce di chi è in minoranza e con ciò anche apparire snobistica,  da intellettuali di quartiere. Tuttavia è dei nostri quartieri che stiamo parlando.

Quando avevamo letto dell’iniziativa dedicata ai celti e spesata dal Comune, in un primo momento abbiamo pensato ad una notizia fasulla. A parte la locandina, scritta male e con indicazioni indeterminate, ci si chiedeva: “Non è possibile che si arrivi a tanto, mischiando i secoli e richiamando chissà quali storture pagane”

Ciononostante, alla vista di elmi cornuti, nell’udire il suoni vagamente annunciatori, siamo trasecolati: in piena Piazza Gramsci nell’ultimo fine settimana di maggio c’èra, per davvero! Un brutto scimmiottamento, degli spettacoli “nickelodeon” americani dell’inizio del 1900, dove si proiettavano in continuazione film muti d’intrattenimento leggero.

A parte questo, ci sembrava davvero troppo spacciare una sagra per la “saga” di un gruppo sociale ed etnico, che altrimenti strutturata avrebbe goduto di una certa nobiltà. Ci fosse almeno stata  una parentesi, con letture, di alcuni passi della storia degli imperi d’Occidente e d’Oriente. Comprendiamo le difficoltà,  senza nulla togliere ai volenterosi figuranti, per  l’onere richiesto in termini di ricerca e analisi ma resta aperta la questione.

Sul perché il Sindaco, l’Assessorato, la Giunta di una città come la nostra non azzardi un tentativo per fare un passo in avanti anziché  ancorarsi alla condotta evasiva sul piano culturale. Potremmo capirne le motivazioni solo ponendo delle domande, sperando nelle risposte: “Si vuole disorientare il pubblico?” “Si lascia scivolare proprio genio nella sola propaganda personale, fregandosene dell’inciviltà culturale che viene diffusa?”

Ivano Bison

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