25 Aprile 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Cinisello senza Museo della Fotografia. “No alla città dormitorio”

La sospensione delle mostre al Museo della Fotografia di Cinisello Balsamo sta provocando numerose polemiche politiche. La scelta del CDA dell’ente di interrompere la programmazione, in attesa degli sviluppi legati alle decisioni del ministero di puntare sulla Triennale di Milano come nuovo polo della fotografia, rischia di compromettere il destino del MuFoCo. Lo stop alle mostre è una scelta che il sindaco Giacomo Ghilardi non condivide ma le sue parole non bastano a fermare gli attacchi dell’opposizione.

Il PD imputa alla giunta lo scarso interesse dimostrato a mantenere vivo Museo della Fotografia. “Il MuFoCo rappresenta un argomento divisivo: il Centrodestra ha sempre sostenuto che come realtà culturale andava abbandonata, perché generava solo costi per le casse comunali; sono il PD e il centrosinistra che lo hanno voluto, realizzato, coltivato, valorizzato e protetto, ritenendo che i cinisellesi meritassero di possedere un patrimonio culturale alla pari del capoluogo milanese, che consentiva un ritorno, sempre culturale, di alto livello, mediante collaborazioni con le università e le altre organizzazioni nazionali e internazionali, e con il coinvolgimento di giovani artisti emergenti”, scrivono i dem in una nota.

Il PD rivendica di aver lavorato affinché Cinisello Balsamo si scrollasse di dosso l’etichetta di “città dormitorio” e a che ai concittadini potessero essere forniti anche servizi culturali di un certo livello. E si chiede che cosa ha fatto questa amministrazione per la cultura in 4 anni? “Assolutamente nulla”, la risposta.

Sul sito del Museo della Fotografia Contemporanea si legge che “la decisione (di sospenderne le attività) si inscrive nel processo di trasformazione istituzionale che il Museo sta attraversando, collegata al più ampio progetto di nascita a Milano del Museo Nazionale di Fotografia voluto dal Ministero della Cultura e da Triennale Milano, in collaborazione con Regione Lombardia e i Fondatori storici Comune di Cinisello Balsamo e Città Metropolitana di Milano”.

“Quanto sopra – continuano i dem – nonostante il rigetto delle accuse da parte del sindaco, ci lascia senza parole: siamo del parere che ogni amministrazione, senza distinzione di colore politico, debba lottare nell’interesse della nostra città. Cinisello, invece, oggi perde anche il Museo della Fotografia dopo aver perso l’Università Bicocca. Che progetto hanno per la nostra città questi amministratori? A quanto altro dovremo rinunciare? Perché sindaco e assessore alla cultura non si sono attivati in 4 anni per informare consiglio comunale e cittadini? Quanti dei nostri amministratori tengono veramente a questo patrimonio, oggi si scopre, di rilevanza nazionale?”

Redazione "La Città"

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