3 Novembre 2024

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La piscina comunale non riapre. “Giunta ingenua e incompetente”

Preoccupazione a Bresso per le sorti della piscina comunale, intitolata a Paolo Foglia, dopo il fallimento di GestiSport, il gestore dell’impianto. L’ultima comunicazione del sindaco Simone Cairo risale agli ultimi giorni dello scorso anno, quando il primo cittadino rassicurava i bressesi sull’impegno del comune a riaprire la piscina a febbraio 2022. Poi la gara andata deserta e la piscina che resta chiusa e febbraio che ha quasi finito i suoi giorni. E’ il PD locale a tornare sui fatti esprimendo preoccupazione e qualche rilevante perplessità sul comportamento della giunta di centrodestra.

“A quanto si è capito leggendo i post del Sindaco Cairo, fino al 23 dicembre 2021, ovvero fino a quando il Tribunale di Milano ha assegnato al curatore fallimentare la gestione della pratica GestiSport, l’amministrazione comunale non era a conoscenza dello stato di crisi della società che da parecchi anni aveva in gestione l’impianto bressese”, incalnzano i dem, che aggiungono: “Se questo è vero, risulta singolare che il proprietario della struttura, ovvero il Comune, non sia stato informato dal gestore circa l’imminente fallimento. Se questo è vero, emergerebbero una preoccupante ingenuità e incompetenza nel controllo di un prezioso spazio comunale concesso in gestione a società terze”.

“È infatti evidente – continua la nota del PD – che sia un preciso dovere del proprietario conoscere l’andamento della gestione, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, sia a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori che lì hanno operato per tanti anni, sia a tutela di quei cittadini che a settembre, non anni prima, hanno sottoscritto abbonamenti in piscina e palestra per la stagione in corso”.

E c’è rabbia a Bresso dopo aver appreso che l’iniziale promessa del sindaco di riaprire la piscina entro la fine di febbraio è stata resa vana dalla gara andata deserta. “L’assenza di disponibilità a farsi carico della gestione di aziende del settore, unita al timore per il crescente aumento dei costi dell’energia, non attenua la nostra preoccupazione. La chiusura della piscina fa seguito alla chiusura e la cancellazione di altri spazi pubblici, ad uso culturale o sociale, avvenute negli ultimi tre anni e mezzo”, concludono i dem.

Redazione "La Città"

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