26 Luglio 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Progetto aree Falck, residenti inascoltati e troppo cemento

Il comitato di cittadini Residenti Acciaierie Mazzini ha, fin da subito, espresso le proprie innumerevoli rimostranze sul progetto Quartiere Unione 0, progetto di riqualificazione delle ex aree Falck, dichiarando di “non vedere né percepire la tanto declamata ricucitura della città, né la permeabilità degli edifici o tanto meno le decantate aree verde, ma solo metri cubi di cemento e strutture metalliche”. Il comitato è composto da residenti che abitano nelle zone che verranno “soffocate” dal progetto, ormai ai suoi inizi, e che vede come primo step la costruzione della stazione a ponte, struttura che ricucirà le due parti della città, divise dalla vecchia ferrovia e, intorno alla quale si estenderà il Quartiere Unione 0. È giusto specificare che il comitato non è contro la rigenerazione delle aree dismesse Falck, ma biasima le modalità e il modo di procedere dell’Amministrazione, la quale avrebbe dovuto, per lo meno, valutare di “consumare” meno suolo, conservando l’esistente, e soprattutto facendo partecipare la cittadinanza a questo processo di trasformazione che cambierà radicalmente, non solo il quartiere, ma la città intera. “Sulla carta con i colori pastello del grafico, può sembrare ai disattenti un mondo meraviglioso, ma nella realtà, questo progetto consumerà ancora prezioso suolo, ancora prezioso paesaggio, e ancora più preziosa salute dei cittadini che dovranno assorbire maggior inquinamento atmosferico e acustico dovuti all’incremento della popolazione residente (se vi sembrano poche 20.000 persone in questa ristretta porzione di città) e delle connesse attività lavorative, produttive, sociali”, asserisce il comitato.

I membri hanno più e più volte provato ad aprire un’interfaccia con l’Amministrazione, ma tutti i tentativi si sono dimostrati vani e inascoltati. “Abbiamo avuto modo in varie occasioni di testare che da parte dell’Amministrazione cittadina non esiste alcun interesse a progettare in modo sostenibile e coerente l’impatto di questo progetto sulla cittadinanza residente: nessun ascolto, nessun confronto, solo decisioni calate dall’alto, e tutti zitti”, scrivono.

L’ultima successa risale a pochi giorni fa, martedì 5 ottobre, quando il comitato riceve l’invito da Hines Italy a partecipare, il prossimo 11 ottobre, alla posa della prima pietra della nuova stazione a ponte di Sesto San Giovanni, primo tassello del progetto, indubbiamente meritevole per l’innegabile valore aggiunto che potrà dare alla nostra città, sia dal punto di vista funzionale che da quello urbanistico-architettonico. Peccato che questo invito, dicono dal comitato, sia stato recapitato loro non dall’Amministrazione, ma dal gestore privato.

“L’Amministrazione cittadina – denuncia il comitato –  ha mancato l’ennesima occasione di rivestire quel ruolo di tutela della città e intermediazione tra interessi pubblici e privati, requisito fondamentale che viene richiesto ai rappresentanti eletti ad amministrare. I cittadini, infatti, vengono “gestiti” direttamente dall’operatore privato. E dove sono i nostri Amministratori? Li troviamo spessissimo sui social a scrivere: “noi abbiamo fatto, noi abbiamo mantenuto, noi abbiamo, noi, noi…” e sul fatto che siano attivi non ci son dubbi, il problema però non è il fare le cose, ma come queste cose vengono fatte e quando il noi include solo l’Assessore di turno e pochi intimi che decidono o lasciano correre su questioni di estrema importanza per tutta la città, allora sì, che abbiamo un grande problema e diventa una questione di democrazia offesa e partecipazione mancata”.

Elisa Mariam Rady

Mi chiamo Elisa Mariam Rady e sono una studentessa di 24 anni, attualmente iscritta al secondo anno di magistrale in giornalismo presso l'Università di Parma. Sono una ragazza determinata, umile e volenterosa, mi nutro di curiosità ed entusiasmo. Sogno una carriera da giornalista e scrittrice.

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