26 Luglio 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Aleida Guevara, la figlia del Che a Milano: “Vaccini cubani gratuiti ai paesi poveri”

di Anna Loveci – Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba – Circolo Celia Sanchez – Comuni Nord Milano 

Aleida Guevara, pediatra presso l’ospedale de L’Avana a Cuba, figlia di Ernesto Che Guevara, è tornata in Italia. Il 5 giugno è arrivata a Milano e da qui è partita per un fitto ciclo di incontri in diverse località del centro e sud Italia. Solo per citarne alcuni: il 12 ha presenziato a Montignoso all’inaugurazione di una statua dedicata a suo padre. Il sogno del Che, questo è il titolo dell’opera che verrà in seguito portata a L’Avana. Il 14, nel giorno del compleanno di suo padre, era a Palermo per il conferimento della cittadinanza onoraria e per visitare con la figlia, anch’essa medico, l’hub vaccinale, dove ha raccontato ai giovani medici della struttura le sue esperienze di medico volontario in Nicaragua e in Angola. Ha recentemente partecipato a Canta, il nuovo singolo di Giovanni Caccamo (trasmesso in radio e su tutte le piattaforme digitali dall’11 giugno). Aleida introduce il brano, leggendo il testo della Lettera ai figli scritta da Che Guevara nel periodo della clandestinità, un testamento spirituale carico di amore per loro. Il 25, a Bari, Aleida ritirerà il premio Magna Grecia Awards e in quell’occasione sarà sul palco con Giovanni Caccamo per eseguire il brano, per la prima volta insieme dal vivo.

Come non approfittare della circostanza del suo arrivo a Milano per incontrarla nuovamente presso la nostra sede, un’occasione informale, carica come sempre di emozione e affetto, nel corso della quale le abbiamo espresso la nostra solidarietà. È stata l’occasione per avere notizie dirette e aggiornate sulla situazione di Cuba e dei cubani, come sappiamo sottoposti all’odioso bloqueo, un assedio economico che dura da sessant’anni. Tante le presenze dei Circoli territoriali dei Comuni Nord Milano, tra cui il nostro, e numerose le domande a cui Aleida ha risposto con la consueta disponibilità, con approfondimenti e riflessioni supportate da una coinvolgente passione.

Instancabile ambasciatrice della sua Cuba, ci parla anche in qualità di medico, testimoniando un sistema sociale pubblico avanzato, frutto della Rivoluzione. Cuba, nonostante la pesantissima situazione economica dovuta al blocco, è stata ed è un esempio per il mondo. La ricerca scientifica sui vaccini, sostenuta dallo Stato, e la campagna vaccinale sono in piena e costante attività. Ben cinque sono i vaccini messi a punto e in fase di sperimentazione, interamente pubblici e destinati a tutte le fasce d’età (sono in fase di ultimazione anche quelli pediatrici da 0 a 12 anni e quelli ad inalazione nasale di grande innovazione). L’obiettivo è di metterli gratuitamente a disposizione anche dei Paesi poveri. “Per noi cubani – afferma Aleida – la solidarietà è concreta, è parte integrante della nostra formazione umana e culturale, frutto della storia del nostro Paese. Noi dobbiamo avere consapevolezza della nostra peculiarità, altrimenti si rischiano manipolazioni sulle informazioni che ci riguardano. Un esempio semplice: se si parla del cioccolato tutti pensano al cioccolato svizzero, ma la Svizzera il cacao non lo coltiva; non si pensa all’Africa, all’America Latina, che sono i veri produttori. E questo vale in molti altri casi. Senza i valori di una politica economica che guarda ai diritti dei popoli – aggiunge Aleida – senza progetti sociali in cui possano riconoscersi, senza la salvaguardia dell’ambiente e dei beni collettivi, diseguaglianze e povertà aumenteranno a vantaggio di pochi. Bisogna battersi anche per la difesa della foresta amazzonica, la deforestazione rappresenta un pericolo per la sopravvivenza dell’Uomo; senza ferro si può vivere, senza ossigeno no. Una strada difficile, ma non impossibile. E da questa pandemia dobbiamo trarre una lezione di vita; il mondo ha bisogno della solidarietà umana”. Una visione che le ricorda don Gallo, che Aleida ha conosciuto e voluto ricordare con affetto.

Solidarietà dunque, non carità, è questo che Cuba ha insegnato al mondo con i suoi medici che, nonostante la grave situazione economica in cui versa il loro Paese, hanno rischiato la loro stessa vita aiutando per esempio anche noi italiani proprio nel periodo più critico della pandemia. Una calamità che ha messo in ginocchio economicamente anche i Paesi più avanzati, che si sono dimostrati incapaci di rispondere in modo adeguato alle emergenze. Alla nostra domanda se, oltre ai ringraziamenti ricevuti dal Governo italiano e dalle Regioni Lombardia e Piemonte, il grande apporto dei medici cubani avesse determinato una dimostrazione cogente di solidarietà con Cuba attraverso la stigmatizzazione del blocco economico, Aleida risponde laconicamente: “Certamente abbiamo ricevuto e apprezzato i ringraziamenti istituzionali, ma quello che abbiamo sentito maggiormente sono state la solidarietà e l’amicizia che ci sono venute dalla gente. Per noi è questo che conta”.

Per Cuba, l’ostacolo più grosso che pesa gravemente sulle condizioni di vita delle persone e strangola l’economia rimane la politica degli Stati Uniti. Le abbiamo chiesto se con la nuova amministrazione democratica di Biden ci sono segnali concreti di apertura. “NADA, nulla per il momento” è la sua risposta. Permane la questione di Guantanamo, territorio sottratto a Cuba, e permangono le pesanti restrizioni, peggiorate da Trump. Coloro che vorrebbero intrattenere rapporti economici con Cuba sono pesantemente ostacolati e penalizzati. Basti citare un episodio per tutti, che in passato coinvolse il noto imprenditore italiano Ferrari, disponibile a rifornire Cuba di pezzi di motori per trattori. Dovette rinunciare alla fornitura, pena l’impossibilità di commerciare con gli Stati Uniti e l’impedimento ad entrare nel Paese per lui e i suoi familiari. Gli USA attuano sanzioni contro chi commercializza con Cuba, sequestrandone gli eventuali capitali depositati nel loro Paese.

Oggi la situazione economica di Cuba è aggravata anche dalla pandemia, che ha praticamente annullato la fonte economica più importante, rappresentata dal turismo. Aleida non nasconde che la situazione è pesante e incide sull’approvvigionamento di generi necessari. Nella Sanità, ad esempio, vi è la difficoltà a reperire antibiotici e apparecchiature per ospedali e ambulatori, se non con cinque o sei intermediazioni. Un prodotto da 0,50 può arrivare fino a 4 Euro; costi insostenibili per le finanze del Paese. Questa situazione determina persino l’impossibilità di acquistare siringhe e aghi, necessari per le vaccinazioni.

Dopo sessant’anni di blocco economico imposto dagli USA, l’entità del danno supera i 144 miliardi e 413 milioni di dollari; solo nel 2019 ci sono state perdite dell’ordine di 5 miliardi e 570 milioni di dollari. Nonostante ciò, l’azione umana e solidale di questa piccola isola non ha cessato di garantire la Sanità pubblica, una formazione di qualità ai propri cittadini e, nel contempo, è riuscita a portare aiuti alle popolazioni più povere del mondo: 420 mila sono stati gli operatori sanitari cubani presenti in 150 Paesi che hanno eseguito più di 14.500 interventi chirurgici, contribuito a 4.470 mila nascite e salvato 8.700.000 vite umane. Per sostenere Cuba in questo difficile momento, l’Associazione di Amicizia Italia-Cuba, in collaborazione con MediCuba-Europa, ha avviato una campagna che prevede l’acquisto di 10 milioni di siringhe e aghi attraverso donazioni che potranno essere versate sul conto corrente dell’Associazione o di Banca Etica (per informazioni: www.italiacuba.it). Un piccolo gesto per restituire un po’ di quella solidarietà ricevuta dai cubani durante la pandemia, un’azione concreta per non lasciarli soli in questa difficile situazione. “L’umanità è la nostra patria”, e le brigate mediche cubane lo hanno dimostrato nel solco dell’insegnamento di Ernesto Che Guevara: “Ognuno di noi da solo non conta nulla. Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo”.

Patrizia Rulli

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Un commento

  • Complimenti alla scrivente l’articolo.

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