14 Ottobre 2024

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“Gestione scorretta del consiglio comunale”. Mozione di sfiducia contro il presidente Fiorino

Una mozione di sfiducia è stata depositata dalle opposizioni contro il presidente del consiglio comunale di Sesto, Giovanni Fiorino. Un atto grave che rappresenta un momento di grande difficoltà e di scontro tra le forze politiche, scaturito dal difficile clima in cui si è svolto l’ultimo consiglio comunale quando è stato votato il bilancio di previsione.

Al centro delle critiche della minoranza è la gestione dell’aula da parte del presidente del consiglio, con il contingentamento dei tempi per i gruppi consigliari. Dieci minuti per gruppo per affrontare una discussione complessa e replicare alla relazione del sindaco Di Stefano, a cui è stata concessa un’ora e mezza di tempo. Circostanza che ha portato l’opposizione a segnalare i fatti al Prefetto.

“La decisione, contraria al Regolamento Comunale, di contingentare i tempi dei Consiglieri Comunali a pochi minuti per tutta la seduta equivale a mettere un bavaglio alla democrazia nella nostra città. La rappresentanza dei cittadini è continuamente minata dalla sproporzione e della parzialità con cui Fiorino gestisce il Consiglio Comunale ergendosi come un argine a protezione della maggioranza e concedendo la parola al Sindaco e agli assessori limitando i consiglieri, i rappresentanti direttamente eletti di tutti i cittadini”, si legge nella nota congiunta di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Giovani Sestesi e Insieme con Sesto al Primo Posto.

“Per queste motivazioni, per la conclamata parzialità con cui svolge il ruolo e per le continue violazioni del regolamento del Consiglio Comunale tutte le forze di opposizione hanno presentato una mozione di sfiducia che dovrà essere discussa il prima possibile. In gioco ci sono le regole della democrazia nella nostra città, saranno i consiglieri di maggioranza a decidere se rappresentare i cittadini che li hanno eletti togliendosi il bavaglio che ha messo loro il Sindaco con la complicità di Fiorino o se rimanere silenti, utili solo per votare”, conclude la nota.

Redazione "La Città"

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