19 Aprile 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Da allarme a emergenza, a Sesto mancano i medici di base

di Elisa Mariam Rady

La carenza dei medici di base è un problema diffuso su tutto il suolo nazionale e con cui Sesto San Giovanni, insieme al resto dell’hinterland, lotta da anni. Si trascina da tempo ed è arrivato il signor Covid a sparigliare le carte e mettere in luce tutte le criticità. Lacune che, secondo molti esperti e medici di base, sono frutto di una mancanza di lungimiranza e cecità da parte di una politica tardiva che non ha saputo adottare misure adeguate. I professionisti di medicina generale, oggi ancor di più, a pandemia in corso, sono il primo presidio a cui rivolgersi e di prossimità ai pazienti.

Purtroppo, però, sempre più medici di famiglia vanno in pensione anticipata e sempre meno giovani colleghi sono pronti a prendere il loro posto. I medici di base, va ricordato, sono liberi professionisti che non hanno ferie, tredicesima, quattordicesima, liquidazione oltre a un enorme carico di responsabilità. È facile e intuitivo capire perché non sia una posizione allettante alla quale i giovani ambiscono e perchè la maggior parte di loro miri ad altre specializzazioni. Nella nostra città, tra pensionamenti e la prematura scomparsa di Roberto Trezzi, colpito dal Covid, il 23 dicembre scorso all’età di 66 anni, la situazione sta destando sempre più preoccupazione.

Il 31 dicembre, inoltre, sono andati in pensione due medici di medicina generale: la dottoressa Donatella Brambilla di piazza IV Novembre e il dottor Fuad Nasrawi di via Nievo. L’E.N.P.A.M, Ente nazionale di previdenza e assistenza medici, prevede che possano andare in pensione a partire dai 62 anni, sempre che abbiano maturato un servizio di almeno 35. Sono molti i cittadini ad essere rimasti senza medico sul finire dell’anno proprio perché alcuni dottori sono andati in pensione anche con 6 anni di anticipo.

Con il Covid, infatti, una quantità sempre più elevata, per esasperazione e difficoltà, sceglie la strada del prepensionamento. “I medici stanno lavorando in maniera non naturale, senza pressoché ricevere pazienti, con visite e consulti telefonici, a distanza, anche loro in smart working. E in aggiunta a questo, devono gestire ordinaria e straordinaria amministrazione, carichi e incombenze burocratiche notevoli”, afferma il dottor Pierantonio Pavan, medico di Cascina Gatti, ora in pensione, tornato temporaneamente in servizio durante l’emergenza Covid per monitorare e dare assistenza ad ex pazienti.

A Sesto, dunque, c’è la staffetta al rione Vittoria, che si è resa necessaria a causa della morte del dottor Trezzi e, per ora, si cerca di tamponare. L’Ats, in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha messo a disposizione due medici sostituti, Emanuele Mario Favale, con lo studio in via Monte San Michele, e Domenico Benedetto, ma sono tutte soluzioni temporanee e giustamente i pazienti sono in apprensione. Alcuni di loro, non essendoci disponibilità e posti liberi a Sesto, sono costretti a cambiare comune, scenario davvero problematico, soprattutto per la fascia più anziana e fragile della popolazione da tutelare, oggi più che mai.

Redazione "La Città"

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