6 Ottobre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

I lavori della M1 riprendono e la giunta di Sesto si intesta il merito

Lavori ripresi a pieno ritmo anche a Sesto San Giovanni per il prolungamento della M1. Ci vorranno altri 258 giorni di interventi per concludere le opere e liberare il quartiere dai prolungati disagi. Stanto alle indicazioni fornite dai tecnici MM, entro il mese di agosto via Gramsci sarà riaperta al traffico mentre chiude via Boccaccio fino all’inizio di aprile.

Notizie che la giunta di centrodestra di Sesto apprende con favore, provando ad intestarsi il merito della riattivazione del cantiere dopo aver diffidato il Comune di Milano per il ritardo dei lavori dovuto al blocco del cantiere. “Dopo la diffida firmata dal sindaco Roberto Di Stefano nei confronti del Comune di Milano e della sua partecipata MM, lunedì 25 erano ripresi i lavori per le opere di superficie che sono stati divisi in 9 fasi, per un totale di circa 258 giorni di interventi”, si legge in un comunicato stampa del comune.

“Siamo soddisfatti – affermano il sindaco Di Stefano e l’assessore all’urbanistica Antonio Lamiranda – per la ripartenza dei lavori e ora ci auguriamo che possano precedere con continuità, rispettando le date del cronoprogramma che ci sono state indicate dal Comune di Milano. L’impegno della nostra amministrazione è stato fondamentale e continuerà a esserlo per ripristinare in primis la viabilità su viale Gramsci e a seguire per riqualificare il quartiere Restellone anche dal punto di vista ambientale”.

La diffida aveva aperto un duro scontro con l’amministrazione milanese che aveva respinto le accuse del sindaco di Sesto. “Il Comune di Sesto – aveva risposto l’assessore Marco Granelli – siede al tavolo dell’accordo di programma che guida i lavori. E quindi sa bene che si sta sottoscrivendo in questi giorni un accordo specifico, con testo già condiviso, per le sistemazioni superficiali di Sesto S. Giovanni e che farà ripartire i lavori il 15 gennaio 2021 che è domani. E proprio ora diffida? Così quando partiranno i lavori fra 10 giorni dirà è stato merito suo? O perchè vuole far saltare tutto l’accordo? Io non lo so, ma sono abituato a rimboccarmi le maniche e trovare le soluzioni, altri mi pare remino al contrario e per porre difficoltà”.

Secondo la ricostruzione del Comune di Milano, la giunta sestese, al momento della diffida, sapeva che la ripresa dei lavori era calendarizzata e che le ulteriori spese era state già ripartire tra Governo, Regione e comuni interessati, ma ha comunque proceduto legalmente contro Palazzo Marino. Ed ora che i lavori sono ripresi a pieno regime, tenta di incassarne il merito.

Redazione "La Città"

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