25 Aprile 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

La targa a Sfera nell’epoca degli amministratori futili

Sarebbe, diciamo sarebbe, poco opportuno prendersela con il nostro concittadino, Sfera Ebbasta. Sono unicamente suoi e per sua libera scelta i problemi di coerenza comportamentale. A un “ribelle” dedito alla fu­sti-­ gazione del perbenismo, probabile giovi una omologazione con il potere. Una volta si diceva: ”Rivoluzionari a vent’anni e socialdemocratici a trenta/Mao è morto! Evviva Pietro Longo!”.
Chi da tutta la storia esce con un profilo assai ristretto sono quelli della Giunta. Sul Sindaco, diremo poi. Intanto vogliamo cogliere l’ineffabile posizione del suo vice il quale non possiede il ritegno di apparire sui social per commentare, mettendo in splendida luce il proprio spessore istituzionale. Berlino, definisce “boccaloni” quanti hanno preso pozione sulla simil-targa in piazza (ma a tempo determinato) messa a disposizione della casa discografica di Sfera Ebbasta. Il vicesindaco sembra voler dire, nella comunicazione istituzionale non abbiamo svelato tutto subito per misurare le vostre qualità nei scioglilingua. Non c’è da meravigliarsi se la comunanza politica e intellettuale porti a rincorrersi, magari per non perdere l’individuale leadership nella destra locale. Siamo a metà mandato e necessitano apparizioni à gogo. 
Dobbiamo dire che si trovano in ottima compagnia, dopo aver letto le sprezzanti allusioni vergate da coloro meglio informati di tutti, con il piglio dei super partes  e tuttavia politicamente schierati. Non è una colpa (ognuno di noi si schiera) basta confessarlo senza far passare gli altri per allocchi, specialmente se si evita di esprimersi sul merito. Tra l’altro, si tratta di probi personaggi da cui sarebbe interessante capire quando “È il mercato, baby” sia solo uno slogan poco cristiano oppure una scelta di vita. Chissà dov’è finito l’auspicio di Don Bosco: “Affinché, figliuoli, siate migliori di noi…”.
Gli allocchi sarebbero quei cittadini cinisellesi, quei molti artisti, quei maestri della nostra Civica di Musica intestata a Salvatore Licitra e quegli organi di stampa (non tutti dei digrignanti comunisti) stupiti e contrariati nel vedere, Giacomo Ghilardi, fasciato dal Tricolore al fianco del noto personaggio. Solo dopo un’imbarazzata precisazione abbiamo appreso, dallo stesso Ghilardi, il perché. Cioè, da tutte parti del globo il nome di Cinisello Balsamo sarà conosciuto. Finalmente e grazie al narcisismo di Ghilardi? In virtù della vicinanza (by selfie) con Sfera Ebbasta sicuro che quest’ultimo finirà nel museo di “Rock and Roll Hall Of Fame” di Cleveland, Ohio? Chissà come, gli altri artisti in effige (trasgressori epocali e musicisti veri) guarderanno il quadro di Sfera. Ad occhi storti, come accade in quelle vecchie gag cinematografiche? Potranno accusarci di eccessiva considerazione dell’etica e di  malcelata pudicizia. Qui non si tratta di barricarsi dietro, ipocriticamente, alla morale comune. Difenderemo il diritto degli artisti al politicamente scorretto. Lo abbiamo fatto in passato e lo faremo sempre. Badate, non è Sfera Ebbasta il nostro obiettivo. Ci preme evidenziare la futilità comportamentale degli attuali nostri (anche se non li abbiamo votati) amministratori. 
Qui ci ritorna in mente una vecchia citazione del compianto, Ennio Elena, maestro di giornalismo per tutti noi. Ennio raccontava di Ettore Petrolini quando l’attore ebbe un diverbio con uno spettatore fischiante. Costui,nel mezzo di uno dei soliti sarcastici monologhi, lo apostrofò e Petrolini disse: ”Non me la prendo con quel cretino che fischia, ma con quello di fianco a lui che non lo butta giù dal loggione”. Se l’esempio appare troppo cruento non si preoccupino il sindaco e il vice sindaco. Nessuna incitazione alla violenza. Sia concesso anche a noi qualche vezzo scherzoso, si tratta del semplice gioco della torre.

Ivano Bison

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