28 Marzo 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Tremori poetici dal “Girone di sant’Eusebio” il ritorno in libreria di Lorenzo Chiereghin

Un’esperienza  letteraria che nasce dalla ripresa a scrivere in versi dopo un decennio di silenzio e dal ritorno nel proprio quartiere di origine nella periferia nord della nostra città. 

Da qui riparte Lorenzo Chiereghin, poeta e filosofo cinisellese, già autore di diverse raccolte di poesie e aforismi filosofici, con un nuovo volume in cui riflette sul suo passato di giovane scrittore, entusiasta e al tempo stesso nichilista. 

Ogni poeta modella i suoi versi a partire dal proprio vissuto e inevitabilmente è condizionato dall’ambiente circostante. Così come “I cipressi che a Bolgheri alti e schietti / Van da San Guido in duplice filar” riportano alla mente di Giosuè Carducci i luoghi legati alla propria infanzia, per Chiereghin il solo avvicinarsi al “girone di Sant’Eusebio” fa rivivere i ricordi del passato come se fosse una petite madeleine di proustiana memoria. Durante una stagione particolarmente proficua per la sua creatività, quella della scorsa primavera, l’autore vive una condizione di indicibile euforia, quella che lui stesso descrive come “un’irregolare sequenza di tremori”, da cui prende il titolo l’opera da poco uscita in libreria. 

Il poeta propone nei suoi scritti un doppio ritorno: il primo è relativo al proprio passato, mentre il secondo, più profondo e decisamente ben più radicale, si ricollega alla condizione dell’uomo da lui definito “primamente intuitivo” e, dunque, fa riferimento all’origine della nostra specie. 

Si tratta di una sorta di viaggio che ripercorre al contrario le tappe evolutive dell’uomo primitivo, sperimentando con empatia tutte le sue conquiste. 

I componimenti in versi si sviluppano fino a giungere a una prosa poetica, mezzo con cui l’autore scava più agevolmente nel suo vissuto. Uno stile essenziale, scarno e privo di ornamenti è quello utilizzato, sulle orme del grande poeta contemporaneo Giampiero Neri, a cui Chiereghin rende omaggio nominandolo in apertura e riportando una sua citazione. 

Un lavoro portato avanti “per sottrazione”, che per l’autore non sempre risulta indolore. 

Il libro è disponibile sulle piattaforme online e, per chi ama respirare il profumo della carta ordinata sugli scaffali, anche presso il Mondadori Bookstore di via Frova. Pagine intense che meritano di essere lette tutte d’un fiato.

Emanuele Lavizzari

Dopo un titolo accademico in Lingue e Letterature Straniere ha lavorato in ambito turistico-alberghiero tra Spagna, Italia e Germania. In seguito a un master universitario in ideazione e produzione audiovisiva approda al giornalismo. Ha collaborato con alcune testate locali in Lombardia, prima di giungere all’Associazione Italiana Sommelier Editore, dove attualmente è responsabile del coordinamento redazionale e direttore editoriale della rivista “Vitae”. Ama l’impressionismo musicale, la poesia simbolista e le contaminazioni fra generi nella musica e nella letteratura. Passa agevolmente da una tastiera di pc a quella di un pianoforte, anche se tra i due preferisce decisamente il secondo. Questo è il motivo per cui si è dedicato a ulteriori studi e ha conseguito una laurea magistrale in Scienze della Musica con una tesi sul compositore spagnolo Manuel de Falla. Suoi grandi interessi sono anche l’atletica leggera e la televisione. Ha corso tanti chilometri in pista, su strada e su percorsi campestri e non si è ancora stancato di farlo.

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