8 Novembre 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Sgomberi e telecamere alle case popolari ma dal Comune nessun nuovo progetto sociale

Ancora una firma su un nuovo protocollo. Questa volta la giunta dichiara guerra agli abusivi delle case popolari di Cinisello Balsamo e per farlo il sindaco Giacomo Ghilardi trova l’accordo con Aler, che gestisce 814 dei 1.179 appartamenti di edilizia popolare in città. 

Con la supervisione della Prefettura sarà installato un sistema di videosorveglianza, finanziato da Aler, per tenere sotto controllo le case che dovranno essere sgomberate dagli abusivi, che secondo i numeri del Comune risultano essere 36. 

Il nuovo protocollo arriva dopo quello sulla rimozione dei veicoli abbandonati nei cortili delle case Aler (sequestrati due autocarri). Senza menzionare altri numeri è stato il sindaco Ghilardi a spiegare il nuovo provvedimento: “Il tema delle politiche abitative e quello della sicurezza urbana si intrecciano inevitabilmente: degrado edilizio, difficoltà di convivenza, occupazioni abusive, presenza di attività illegali. Tutti fenomeni che pregiudicano la qualità della vita dei nostri cittadini. 

Le Forze dell’Ordine sono già impegnate, con grande professionalità, su tutto il territorio, non senza risultati significativi che hanno visto anche diversi arresti. Tuttavia serve un approccio integrato con tutti gli attori presenti per rendere effettive e concrete nel tempo le azioni di contrasto. Da qui la necessità di una collaborazione più forte e incisiva con Aler, proprietaria degli immobili”. 

L’obiettivo prioritario – secondo le intenzioni dell’Amministrazione – è quello di evitare che, a seguito degli sgomberi, gli alloggi vengano abbandonati per un lungo periodo prima della loro riassegnazione o anche a causa della mancanza di risorse economiche per la ristrutturazione. Per questo Regione Lombardia – sempre secondo il Comune – si impegnerebbe a “supportare le azioni attraverso un finanziamento finalizzato ai programmi di recupero e riqualificazione del patrimonio pubblico, in base alle disponibilità di bilancio”. 

A rendere operativo il piano ci saranno Polizia Locale, servizi sociali e gli operatori Aler, specializzati nel contrasto delle occupazioni abusive. Ma dell’enorme questione sociale che riguarda i rioni popolari della città e che non può essere soltanto affrontata come questione di ordine pubblico, la giunta non parla. In tutti i protocolli finora firmati nella triangolazione Comune-Prefettura-Aler non c’è notizia di un solo nuovo progetto di rigenerazione urbana legato alla coesione sociale. 

Niente che rimandi alla necessità di superare lo stato di emergenza dettato dagli episodi di illegalità per trovare una normalità fatta di diritti, inclusione e di cittadinanza.

Fabrizio Vangelista

Giornalista, scrittore. Direttore de La Città

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