27 Luglio 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Carla Nespolo

Antifascismo e unità delle forze democratiche sono il lascito della presidente

Il 4 ottobre ci ha lasciati all’improvviso Carla Nespolo, presidente dal novembre 2017 dell’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Tutti noi iscritti all’associazione abbiamo appreso la notizia della sua scomparsa con stupore e profonda tristezza: se ne è andata una donna che fino alla fine ha combattuto per gli ideali in cui credeva e non ha lasciato la lotta neppure nei momenti più duri della malattia. Ancora pochi giorni fa ci era giunto un suo messaggio in cui ringraziava gli iscritti e tutti gli attivisti che si erano impegnati nella campagna referendaria per il NO che, pur sconfitto dall’esito delle urne, aveva ottenuto un consenso ben superiore a quello previsto. Inoltre, Carla Nespolo, ha  cercato di assegnare alle donne il ruolo primario che hanno avuto nella Resistenza e in generale di rafforzare il concetto di parità nella società contemporanea.

Chiudeva questo suo ultimo scritto, quasi un saluto, con queste parole: “L’ANPI era, è e resterà sempre attiva nella difesa della Repubblica antifascista e nell’impegno per la piena attuazione della sua Costituzione”. Carla scriveva: “In molti dopo il 1948 si sono chiesti: ma come hanno fatto a scrivere una Carta così equilibrata, in cui i diritti individuali si compenetrano con quelli collettivi? E lo hanno fatto, ripeto, persone con punti di vista diversi, in soli dieci mesi. Questo è potuto accadere proprio perché avevano già fatto un’esperienza di lotta e di pensiero condiviso nella Resistenza. Questa è la nostra radice: unità su obiettivi comuni, cioè costruire uno Stato antifascista libero da tutte le imposizioni, le negazioni dei diritti e gli orrori a cui ci hanno condannato il fascismo e il nazismo”. Carla Nespolo credeva nell’unità delle forze democratiche, nell’affermazione dell’antifascismo nella società, nella piena attuazione della Carta costituzionale ed è per questo che si è battuta, da vera partigiana.

Redazione "La Città"

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