28 Marzo 2024

Il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano

Cinisello in ritardo alla prova della ripartenza

Quello che stiamo vivendo in queste settimane è un tentativo di ripartenza con mille incognite dovute al perdurare e all’aggravarsi dell’emergenza sanitaria da covid-19. Cinisello Balsamo tenta di tornare alla normalità di sempre ma le incognite sul prossimo futuro pesano tutte. Sono ripartite le scuole, anche se mancanti come di pre e post. Sono ripartite da tempo le aziende del territorio, i commercianti, i bar, i ristoranti, le attività sportive e associative. Siamo ripartiti anche noi de “La Città” e con una nuova veste grafica. Insomma in tanti ci crediamo ma con l’ingombrante impressione che possa fermarsi di nuovo ogni cosa da un giorno con l’altro. L’incertezza regna e preoccupa e in un contesto del genere il nostro Comune, l’istituzione più vicina ai cittadini, non sembra pronto a guidare la ripartenza locale o per lo meno, a tentare di impostarne la strategia. In questi mesi abbiamo assistito all’azione di una giunta che ha lavorato per far rispettare i dispositivi dell’emergenza. Il sindaco leghista Giacomo Ghilardi è stato un dinamico sergente, per nulla a disagio nello stato di crisi come un buon soldato, tutto patria e buonsenso. Ma mentre si faceva immortalare da stampa e social nelle varie occasioni in cui volontariato e forze dell’ordine hanno dato il meglio o nelle operazioni anti-degrado in giro per la città, non ci sembra abbia elaborato una visione strategica per la città. In particolare non si hanno notizie della task force sulla ripartenza che lo stesso sindaco aveva avviato nella primavera scorsa, chiamando al tavolo delle esperienze alcune personalità di rilievo della vita economica e sociale della città. Ma escludendo dalla discussione le forze politiche di opposizione, che pure avevano proposto diverse idee concrete. Al momento non risulta ci siano relazioni da cui siano scaturiti provvedimenti che possano in qualche modo aiutare la ripresa. Quello che in questi mesi ha fatto il Comune è l’aver approvato il bilancio di previsione, che chiude in pareggio grazie ai 4,6 milioni di euro arrivati dal governo Conte. Ma con l’aumento ai massimi livelli dell’aliquota Irpef e la cancellazione della soglia di esenzione per i redditi più bassi. Aumentano alcune rette della mensa scolastica e la Tari prevede sconti per i commercianti chiusi nel lockdown ma trascura le famiglie che comunque pagano mediamente di più rispetto al 2018, quando la maggioranza in Comune era di centrosinistra. In sintesi: ci sono poche idee per ripartire e il carico fiscale per le famiglie si appesantisce in un periodo difficile. Decisamente si potrebbe fare meglio.

Redazione "La Città"

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